Papa Francesco durante l'udienza generale di mercoledì 10 dicembre. Foto Reuters.
Il Papa parla alla piazza, nel corso dell'udienza del mercoledì, per spiegare che le prossime catechesi saranno sulla famiglia e per informare che è stato diffuso un nuovo questionario di 46 domande per preparare il Sinodo ordinario sulla famiglia che si svolgerà a ottobre del 2015. «Non si parte da zero», ha ribadito papa Francesco sottolineando che «il lungo lavoro di preparazione che ha preceduto il Sinodo Straordinario, a partire dal primo questionario delle 38 domande diffuso un anno fa e il dibattito dei padri sinodali ora proseguirà in un altro lavoro, per il bene delle famiglie, della Chiesa e della società».
Le domande, precedute dalla pubblicazione della Relatio finale, spaziano sui temi emersi già nella prima assise: in particolare sui divorziati risposati il questionario sottolinea che, nei loro confronti, «la pastorale sacramentale necessita di un ulteriore approfondimento, valutando anche la prassi ortodossa e tenendo presente "la distinzione tra situazione oggettiva di peccato e circostanze attenuanti"».
Papa Francesco durante la solenne concelebrazione eucaristica che domenica 5 ottobre 2014 ha aperto il Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia. Foto Reuters.
E, ancora si chiede alle Chiese locali di interrogarsi su «come rendere più accessibili e agili, possibilmente gratuite, le procedure per il riconoscimento dei casi di nullità». Grande attenzione anche sulle convivenze e sui matrimoni civili con la considerazione delle «difficoltà dei giovani per scelte che impegnano per tutta la vita». E, mentre viene ribadito che per la Chiesa gli «elementi costitutivi del matrimonio sono unità, indissolubilità e apertura alla procreazione», il questionario si interroga su come incoraggiare l'affido e l'adozione, su come promuovere una cultura della vita contro la piaga degli aborti.
Tra le 46 domande del questionario il Papa ha voluto mettere in primo piano la misericordia. «Come aiutare a capire», recita infatti una delle domande, «che nessuno è escluso dalla misericordia di Dio e come esprimere questa verità nell'azione pastorale della Chiesa verso le famiglie, in particolare quelle ferite e fragili?». E sulle convivenze e i matrimoni civili si interroga: «Come possono i fedeli mostrare nei confronti delle persone non ancora giunte alla piena comprensione del dono di amore di Cristo, una attitudine di accoglienza e accompagnamento fiducioso, senza mai rinunciare all'annuncio delle esigenze del Vangelo?». Inoltre «che cosa è possibile fare perché nelle varie forme di unione - in cui si possono riscontrare valori umani - l'uomo e la donna avvertano il rispetto, la fiducia e l'incoraggiamento a crescere nel bene da parte della Chiesa e siano aiutate a giungere alla pienezza del matrimonio cristiano?».
Un'immagine del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia (5-19 ottobre 2014). Foto Reuters.
Un interrogativo anche sulla comunità cristiana. Il questionario chiede se essa è «pronta a prendersi cura delle famiglie ferite per far sperimentare loro la misericordia del Padre? Come impegnarsi per rimuovere i fattori sociali ed economici che spesso le determinano? Quali passi compiuti e quali da fare per la crescita di questa azione e della consapevolezza missionaria che la sostiene?». Sui gay, inoltre, tema sul quale è tornato anche il Papa nel corso dell'udienza ricordando che anche le questioni che non hanno avuto la maggioranza dei due terzi entrano nel dibattito in vista del prossimo Sinodo, il questionario chiede di «evitare ogni ingiusta discriminazione».
Papa Francesco, in piazza San Pietro spiega che questo «è il normale cammino sinodale che continua nelle Chiese particolari con il lavoro di preghiera, riflessione e discussione fraterna al fine di preparare la prossima Assemblea» e ha chiesto di pregare perché il «Signore ci illumini e ci faccia andare verso la maturità delle decisioni pastorali che aiutino di più e meglio la famiglia».
Non è spaventato dalle discussioni, papa Francesco. E, anzi, ricorda che «al Sinodo Straordinario sulla famiglia dello scorso ottobre il dibattito è avvenuto nella piena libertà, senza nessuna previa censura. Mi potreste chiedere: "Ma hanno litigato i padri?". E io risponderei: "Non so se hanno litigato, ma hanno parlato forte, questo sì. Con la libertà che c'è nella Chiesa». E poi ha spiegato che «il Sinodo non è un Parlamento, ma uno spazio protetto affinché lo Spirito Santo possa operare. Dunque, non c'è lo scontro tra le fazioni, che è lecito in Parlamento, ma un confronto tra i vescovi che ora proseguirà per il bene delle famiglie».