«L'unica cosa per cui vale la pena di essere famosi è prestare la propria voce ai più deboli, perché vengano ascoltati».
Chi parla è Maria Grazia Cucinotta, 44 anni, siciliana di Messina, attrice, produttrice cinematografica e regista, diventata celebre in tutto il mondo come Bond Girl nel film 007 - Il mondo non basta, e ancor prima apprezzata protagonista, al fianco di Massimo Troisi e Philippe Noiret, nel bellissimo Il postino, tratto dal libro del cileno Skarméta Il postino di Neruda.
«Girare quel film è stato per me un continuo dejà vu», commenta lei. «Mio padre era postino e lo sono anche due dei miei tre fratelli».
Quattro fratelli e un papà postino: la sua non è stata un'infanzia agiata, ma Maria Grazia Cucinotta ha sempre lottato. Per realizzarsi nella vita - e certo ci è riuscita -, ma soprattutto per il prossimo, per chi soffre, contro le ingiustizie. Non lo troverete scritto nelle biografie ufficiali, ma la sua carriera è da sempre votata nel senso dell'impegno sociale.
Così, non le è bastato dividersi tra gli impegni professionali - l'ultimo film in lavorazione, girato tra le isole Egadi e la Cina, è un'importante coproduzione italo-cinese - e quelli famigliari e di mamma di Viola, la sua ragazzina di 11 anni.
E' quasi incredibile il numero di associazioni di volontariato e solidarietà di cui Maria Grazia fa parte ed è testimonial e portavoce.
Da Susan G. Komen, organizzazione per la lotta al tumore al seno, che appoggia ormai da quindici anni, a Pangea, che si occupa di favorire condizioni di sviluppo economico e sociale alle donne e alle loro famiglie, fino a Refegee Scart, associazione che offre lavoro nell'ambito artigianale ai rifugiati. Ultima in ordine di tempo Idee per le mamme, fondazione promossa da P&G volta a finanziare le associazioni che sostengono progetti per la maternità e la genitorialità.
«Essere mamma dovrebbe essere un momento meraviglioso e di grande felicità per tutte le donne», afferma Maria Grazia. «Invece, nella nostra società, che pur si dice civile, manca il rispetto e la tutela per chi è in questa condizione. In molti posti di lavoro, le donne in attesa o mamme di bambini piccol, invece di essere aiutate, vengono guardate con sospetto, come fossero delle approfittatrici. Vengono bloccate nella carriera, o peggio retrocesse professionalmente. Per questo sono contenta di appoggiare l'iniziativa sociale Idee per le mamme, che finanzia le associazioni che presentano progetti di aiuto alle madri».
Proprio in occasione della Festa della mamma, Maria Grazia Cucinotta ci ricorda anche il sostegno che dà La Rinascente ai progetti Pangea contro la violenza alle donne.
«I prodotti venduti in questi giorni a La Rinascente per Pangea serviranno ad aiutare le donne che soffrono quotidianamente di violenze», spiega Maria Grazia Cucinotta. «E anche i loro figli, che vivono in casa situazioni tremende e hanno bisogno di sostegno psicologico. La Rinascente devolve interamente il ricavato a Pangea. Lo trovo giusto e corretto».
Chiediamo infine a Maria Grazia come vive la sua festa della mamma.
«Sono anch'io mamma, certo. Ma per me questa festa è da sempre dedicata a mia madre, una donna speciale che è riuscita a farmi sentire sempre una principessa, anche con una collana fatta con le margheritine o con la pasta. Ha dedicato la sua vita a noi figli e ci ha insegnato tutto quello che siamo; conclude «Le regalo sempre dei fiori, perché lei li adora. Donna di campagna, ha trasmesso anche a me l'amore per la terra, la natura, le piante. Le dedico ogni volta un mazzo di fiori diversi, perché come ogni vera appassionata di giardino, le piacciono tutti».
(foto ThinkStock)
La Festa della Mamma celebra le madri, tutte le madri. Quelle italiane, dolci, amorevoli e protettive. E anche quelle straniere, che qui ci parlano del loro legame con la maternità e del rapporto con i loro piccoli.
«Sono una mamma chioccia», racconta Ysabel Sousa, 40 anni, peruviana, mamma di due ragazzini di 11 e 13 anni. «La vita, però, mi ha portata spesso lontana dai miei bimbi. Tre anni fa mi sono dovuta trasferire in una città lontana per lavoro ed è stato mio marito a prendersi cura dei ragazzi. Quel periodo è stato molto faticoso e, infatti, ho fatto di tutto per tornare a casa con la mia famiglia». Ysabel crede di essere un po’ troppo apprensiva. «Da quando sono diventata mamma, mi sono venute tante paure, che non sempre riesco a controllare. Sono spesso in ansia e non lascio molta libertà ai ragazzi. Vorrei essere più rilassata e sto pensando di consultare uno psicologo per capire cosa mi rende così ansiosa».
Jennifer McPherson, 35 anni, è una bella mamma americana di tre bimbi di quattro, sei e nove anni. «Quando ho scoperto di essere incinta per la prima volta, ho ringraziato Dio, perché mi aveva fatto un dono immenso», spiega. «Ho sempre desiderato avere figli e credo di essere una madre serena, che non assilla i bambini con troppe paure o aspettative. Per esempio, avrei voluto che la mia Kelly frequentasse un corso di danza, ma mi sono resa conto che lei è dinamica, un vero maschiaccio, e ho assecondato il suo carattere, iscrivendola a basket».
Anche Virginie Krief, 38 anni, parigina e mamma di una bimba, crede che i figli abbiano bisogno di libertà: «Ho iscritto Laure all’asilo quando era molto piccola, perché desideravo tornare al lavoro. Sono stata criticata e so che alcune amiche mi considerano una madre fredda. Io, invece, sono convinta di avere fatto bene, perché adesso sono una mamma appagata e mia figlia se ne rende conto, è fiera di me».
Clara Quelali, 41 anni, vive in Spagna e ha due figlie di sette e dieci anni. «Ho faticato tanto per diventare madre, perché avevo problemi a restare incinta, e proteggo in maniera eccessiva le mie piccole», racconta lei. »«Non le ho iscritte all’asilo e mi sono licenziata per seguirle con attenzione anche adesso che frequentano la scuola. Non ho altri interessi oltre le mie figlie. Forse un giorno rimpiangerò di non essermi ritagliata spazi solo per me, ma per ora sono soddisfatta così».
Erika Di Francesco
Sono i piccoli gesti quotidiani, compiuti dai nostri genitori quando eravamo bambini, più che il lavoro o la ricchezza, ad avere il maggior impatto sulla nostra vita quotidiana e a plasmare i ricordi più belli della nostra infanzia.
Lo sostiene una ricerca condotta dal centro di ricerca SIRC (Social Issue Research Centre) per P&G, con l’intento di capire come i piccoli gesti quotidiani incidono sulla qualità della vita e contribuiscono a renderla migliore.
Alla domanda cosa apprezzi maggiormente tra le azioni che i tuoi genitori hanno compiuto durante la tua crescita, oltre un terzo degli italiani (36%) afferma di aver apprezzato “l’avermi insegnato il valore della famiglia e dei rapporti umani”, al secondo posto “l’avermi reso autosufficiente” con il 18% delle preferenze, mentre il 14% degli intervistati apprezza “i sacrifici fatti dai genitori nella speranza di dare maggiori opportunità di crescita ai propri figli”.
Dallo studio è emerso che gli italiani attribuiscono ai gesti quotidiani e alla routine una grande importanza, perché, se insegnati fin dalla tenera età, sono tappe fondamentali del percorso di crescita. Infatti, il 71% degli uomini e l’87% delle donne credono nel valore della suddivisione dei piccoli compiti domestici e nell’insegnamento da parte dei genitori e in particolare dalle mamme di corrette abitudini quotidiane, come imparare a lavarsi i denti correttamente, che consentono di sviluppare le proprie capacità e la fiducia in sé stessi e danno ai bambini le abilità fondamentali per crescere indipendenti.
Educare i figli nel quotidiano
Con risultati significativi anche sulla quotidianità a breve termine, perché secondo le mamme italiane i propri figli riordinano casa regolarmente o a volte (40%) e contribuiscono alle faccende domestiche con attività come apparecchiare la tavola (47%), rifare i letti (34%) e buttare la spazzatura (35%).
«Con l’avvicinarsi della festa della mamma, vogliamo dimostrare a tutte le mamme che, malgrado possano non sentirsi a volte molto valorizzate, i piccoli gesti quotidiani che compiono per i loro figli fanno la differenza», ha commentato Sami Kahale, amministratore delegato di P&G.
Lo studio segnala che che esiste un potenziale straordinario in ogni momento e che, anche se le mamme credono che le loro azioni quotidiane non siano apprezzate, il loro impatto positivo per i propri figli è enorme. Azioni quotidiane che potrebbero sembrare di ordinaria vita domestica, ma che hanno un grande significato, perché per un bambino, per esempio, la coperta preferita appena lavata può diventare uno strumento per crearsi un mondo immaginario, un pavimento lucido può diventare un perfetto parco giochi e una camicia pulita infondere la fiducia necessaria per affrontare una giornata impegnativa”.
P&G con i suoi prodotti sono da sempre a fianco delle mamme e dei loro bambini in tutto il mondo, con tanti progetti, tra cui Idee per le mamme, promosso da Dash per fornire un aiuto concreto alle mamme e ai papà.
Il progetto ha permesso di valorizzare oltre 400 progetti proposti in tutta Italia da associazioni ed enti no profit, impegnati in attività di sostegno alla maternità e alla genitorialità, per migliorare la quotidianità delle famiglie italiane. Madrina dell’iniziativa Idee per le mamme è Maria Grazia Cucinotta.
Il logo dell'iniziativa.
Idee per le mamme - Per un Paese a misura di famiglia è un’iniziativa promossa nell’ambito della campagna Più mamma non si può, con la quale Dash si propone di fornire un aiuto concreto alle mamme in Italia. L'idea è quella di diffondere e sostenere progetti realizzati spesso dalle stesse mamme per altre mamme, per migliorare ogni giorno la loro vita e offrire un supporto concreto alla genitorialità.
Dal 6 febbraio al 30 aprile 2012 diverse organizzazioni senza fini di lucro, impegnate nell’ambito del sostegno alla maternità e genitorialità, hanno presentato le loro idee, già realizzate o in corso di progettazione, riguardanti diversi ambiti della vita familiare come l’educazione, lo sport, la cultura o il tempo libero.
Nel mese di maggio dello scorso anno, i progetti sono stati visionati e valutati da una commissione di esperti, che ha selezionato i primi 15 progetti ritenuti particolarmente significativi, che hanno ricevuto un contributo economico per la loro realizzazione.
Considerato l’elevato numero di proposte (400 progetti), si è deciso di finanziare altri 15 progetti che sono stati selezionati dalla stessa Commissione e annunciati lo scorso gennaio.
Della Commissione di esperti fanno parte Roberto Marino, presidente, già Capo del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri Consiglieri; Daniela Colombo, presidente di Aidos - Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo; Iolanda Restano, imprenditrice, creatrice di Filastrocche.it e Mamma che Club; Maria Cimarelli, presidente di Working Mothers Italy, associazione per il supporto alle mamme lavoratrici; Francesco Tonucci, pedagostia, ricercatore del CNR, ideatore del progetto La città dei bambini.