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martedì 12 novembre 2024
 
Figli d'arte
 

La normalità del mestiere d’attore

23/03/2017  Gianluca Guidi, figlio di Lauretta Masiero e Johnny Dorelli, Giampiero Ingrassia, figlio del celebre Ciccio Ingrassia, insieme nel musical Serial Killer per signora al Manzoni di Milano. Dietro le quinte raccontano cosa significa essere figli d'arte.

Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, dietro le quinte del Teatro Manzoni di Milano, si stanno preparando per andare in scena con Serial Killer per signora, musical di Douglas J. Cohen, tratto da un racconto di William Goldman. Data la familiarità che entrambi hanno con i camerini e le tavole del palcoscenico, poiché, sin da piccoli, accompagnavano e osservavano i rispettivi genitori, incontrarli in teatro è come essere accolti nelle loro case.

Gianluca Guidi, figlio dell’attrice teatrale, cinematografica e soubrette Lauretta Masiero, scomparsa nel 2010, e di Johnny Dorelli, che ha appena festeggiato gli ottant’anni e che, anche se si è ritirato dalle scene, è sempre nel cuore del pubblico come straordinario cantante e per le sue interpretazioni teatrali, tra cui i famosi ruoli di Don Silvestro in Aggiungi un posto a tavola di Garinei & Giovannini, o del maestro Perboni nello sceneggiato Cuore di Luigi Comencini nel 1984, oltre che per i varietà televisivi. Anche Giampiero Ingrassia ha lo spettacolo nel Dna, figlio di Ciccio Ingrassia, morto nel 2003, dopo aver a lungo fatto parte della coppia comica con Franco Franchi in gustosissimi spettacoli sia in televisione che in teatro, come Rinaldo in campo con Domenico Modugno, e nel cinema.

I due figli d’arte, che da anni si dedicano al teatro, si conoscono bene, hanno avuto anche un maestro in comune, Gigi Proietti, si sono poi spesso incrociati in provini, e, da qualche anno, pur non costituendo una ditta fissa, lavorano insieme, come in I due gentiluomini di Verona di Shakespeare, nel musical Stanno suonando la nostra canzone, nelle tre stagioni teatrali dell’esilarante commedia Taxi a due piazze di Ray Cooney e ora in Serial Killer per signora.

«È un musical anomalo – spiega Gianluca Guidi che è anche il regista – quando ho sentito per la prima volta il cd del musical, ero a Londra e mi ha colpito molto, così ho poi contattato l’autore e l’ho messo in scena nel 2001; ora lo ripropongo con un nuovo cast, in un allestimento più ricco, con accorgimenti diversi, dovuti alla mia maggiore esperienza, dato che, allora, era la mia prima regia. È un musical, ma anche un thriller, in cui si svolgono le indagini come nei noir francesi.»

Prosegue Ingrassia: «è un musical in miniatura: non ci sono grandi balletti e tanti attori, ma siamo in quattro. La drammaturgia si collega strettamente alle battute dei personaggi: la parte cantata si innesta nel recitato e completa il discorso, con un ritmo incalzante, così ogni canzone diviene il seguito della frase pronunciata. Sono il detective Morris alla ricerca di un killer - interpretato da Gianluca -  che, tramite i suoi omicidi, cerca popolarità sui giornali. Il mio personaggio evolve nel corso dello spettacolo: succube di una madre ingombrante, ha passato la sua carriera dietro la scrivania dell’ufficio, senza casi importanti, ma ora si appassiona alle indagini e inizia a tessere un rapporto con il killer, così, da, pavido e bamboccione, si emancipa dalla madre, diviene operativo e brillante e trova anche l’amore.»  

Nell’allestimento costruito secondo un perfetto meccanismo teatrale, bisogna mantenere ritmo e concentrazione: infatti i due attori solitamente propensi a scherzare anche in scena, come nella loro quotidianità, ammettono: «siamo molto amici, ma la nostra confidenza fuori scena non trasborda sul palco, qui non ci facciamo scherzi e non improvvisiamo, bisogna essere molto attenti per la riuscita dello spettacolo, è un testo in cui ogni battuta, cantata o recitata, viene strettamente collegata all’altra perché tutto funzioni e – conclude Ingrassia - poi il regista, Gianluca Guidi, è molto rigoroso!»

Entrambi infatti sono professionisti e hanno l’amore per il loro mestiere nel sangue.  Gianluca Guidi, che recentemente è stato anche nel cast di Young Pope di Sorrentino, per ricordare la madre, che si è sempre occupata personalmente di lui, pur lavorando ed essendo una diva famosa nel suo tempo, recentemente ha allestito il monologo Sì, ma la Masiero, tratto dal racconto La Gilda del MacMahon di Giovanni Testori. In questo spettacolo, Guidi interpreta un commesso, appassionato di varietà che ha come idolo Lauretta Masiero: «volevo ricordare in scena mia madre, attrice eccezionale, ma per me, come figlio, figura fondamentale della mia vita, che rimane parte dei miei ricordi personali più belli, ma proprio per questo privati. Professionalmente mi ha insegnato molto, anche solo standole accanto, grazie ai tanti insegnamenti involontari e molteplici, perché non mi teneva una lezione, ma io frequentando il mondo del teatro e della televisione, sia con mio padre, sia con mia madre, ho acquisito una pratica del mestiere maggiore rispetto a chi non ha avuto due genitori come i miei. Loro mi hanno insegnato la normalità, quando ho deciso di dedicarmi alla spettacolo hanno accettato la mia scelta come una evoluzione della mia crescita, osservando la loro professione, come per chi ha un genitore che svolge qualunque altro lavoro al quale il figlio si appassiona. In questo mestiere occorre normalità, soprattutto in questo tempo così difficile e competitivo: infatti essere figlio d’arte in ogni professione ha i suoi pro e suoi contro, ma la vita poi rimette a posto le cose, se vieni magari avvantaggiato all’inizio, poi dovrai faticare di più dopo per mostrare quanto vali realmente.»  Nella sua vita privata, Guidi conduce una vita riservata con sua moglie, Cristina Ginevri, che aveva recitato nella prima edizione di Serial Killer e che ora fa prevalentemente la mamma dei loro figli, Giacomo e Giulio, con i nomi che iniziano con la G, come da tradizione di famiglia, voluta dal padre Johnny Dorelli che si chiama in realtà Giorgio Guidi.

Prosegue Ingrassia «anche mio padre, che in casa era un uomo molto serio, sapeva che fin da bambino amavo recitare, ma ha capito che veramente condividevo la sua stessa passione, quando durante l’università, frequentavo anche l’Accademia d’Arte Drammatica Pietro Scharoff e poi quando, senza dirgli niente, se non superata la selezione, sono stato ammesso alla scuola di Gigi Proietti. Non gli avevo detto del provino, non perché temessi che lui mi raccomandasse perché non era da lui, ma per riservatezza. Quando poi ho visto che ero stato ammesso, sono andato da mio padre e gli ho detto: “Ti saluta Gigi Proietti che da oggi sarà il mio insegnante nel suo Laboratorio Teatrale”. Da allora mio padre mi ha incoraggiato, anche mentre facevo la gavetta, e poi ha seguito i miei primi successi, come Grease, Jesus Christ Superstar

La comicità di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia era anche molto amata dai bambini degli anni ’60 e ’70 sia per i loro sketch comici, sia per la loro partecipazione nel ruolo de il Gatto e la Volpe ne Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, ma oggi sono conosciuti anche dalle nuove generazione, come racconta Giampiero: «sul web si trovano molte loro scenette e anche i loro film, e mi fa molto piacere quando ragazzi o adolescenti vengono in camerino a dirmi che sono loro fan. La loro comicità, all’epoca, era molto avanti, era una sorta di nonsense, perché erano surreali, e, mentre la critica non sempre li aveva capiti, il pubblico impazziva per loro. Oggi i ragazzini rimangono colpiti perché appaiono come personaggi dei fumetti, uno magro magro e alto, l’altro tarchiato e con la faccia di gomma, sembrano dei supereroi, e proprio perché oggi la comicità è cambiata, mi riempie di gioia vedere che invece la loro è ancora immortale e che esiste nell’apprezzarli un ricambio generazionale».

Giampiero Ingrassia è anche un padre modello che si occupa di sua figlia da solo, da quando sua moglie è morta improvvisamente, nel 2013, per un malore, mentre sciava con la bambina, e ricorda l’insegnamento di suo padre: «mi diceva sempre: “bisogna essere umili e stare sempre con i piedi ben piantati per terra, e avere rispetto per gli altri”, sono le frasi che davvero porto sempre come me e ritrovo anche nel comportamento di mia figlia Rebecca, che è proprio una Ingrassia.»

 

SERIAL KILLER PER SIGNORA: Dal 23 marzo al 9 aprile 2017 al Teatro Manzoni di Milano, e poi in tournée. Info: Teatro Manzoni, via Manzoni 42, Milano, numero verde 800 914 350, tel. 027636901, http://www.teatromanzoni.it

 
 
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