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Giovani: un nuovo catechismo

13/04/2011  Tutta la dottrina della Chiesa in 527 domande risposte. Linguaggio diretto e moderno. Problemi nella traduzione italiana sugli anticoncezionali e sull'eutanasia.

In 527 domande e risposte è racchiusa la dottrina della Chiesa in un linguaggio diretto, facile e con tanti esempi. Lo sforzo sta dentro “Youcat”, cioè il catechismo per i giovani, preparato per la Giornata mondiale della gioventù di Madrid. In Italia è edito da “Città Nuova” e costa 12,99 euro. Le domande sono state elaborate con l’aiuto di una cinquantina di giovani. E’ nato in Germania ed è in tedesco è stato scritto. Alcuni problemi ci sono stati con la tradizione italiana, revisionata dal cardinale Angelo Scola Patriarca di Venezia. Ma anche nella versione in francese ci sono stati problemi. E si tratta di errori di dottrina.

La versione italiana verrà quindi distribuita con un “errata corrige” che modifica la domanda n. 420. In luogo di “Può una coppia cristiana fare ricorso ai metodi anticoncezionali? si chiede “Può una coppia cristiana fare ricorso ai metodi di regolazione della fecondità”. Nel primo caso veniva stravolta la dottrina della Chiesa sulla procreazione responsabile. La Chiesa infatti non parla mai di “anticoncezionali”, ma solo di regolazione naturale della fecondità. Nella versione “madre” quella tedesca la parola anticoncezionali non c’era. Un altro problema riguarda l’eutanasia. Il catechismo dice che quella attiva non è ammessa, ma quella passiva invece è un atto d’amore. Sembra dunque che può essere ammessa l’eutanasia. In realtà con eutanasia passiva si intende che nell’imminenza della morte, quando essa è inevitabile, è inutile procedere al cosiddetto accanimento terapeutica, condannato dalla Chiesa e lasciare che il malato muoia. Evitare l’accanimento terapeutico è un atto d’amore. Il catechismo chiama tutto ciò eutanasia passiva. Ma non è corretto.

Il vescovo monsignor Rino Fisichella ha detto ai giornalisti presentando il testo ha ammesso che i termini sono “in disuso” e che non andrebbero usati. L’arcivescovo di Vienna il cardinale Schoenborn, che ha coordinato il lavoro del catechismo ha precisato che la parola eutanasia “introduce un’interpretazione erronea” e la cosa va “studiata dagli italiani”. In tedesco si usa la parola “Sterbehilfe”, che significa aiuto alla morte e che è diverso da eutanasia, concetto che si riferisce alla morte procurata. La Santa Sede ha deciso quindi di sottoporre ogni traduzione ad una ricognizione della Congregazione della dottrina delle fede per correggere gli errori nelle successive edizioni. Il testo è molto ampio e riguarda ogni argomento del catechismo. Tra i peccati c’è anche il falso in bilancio (contro il settimo comandamento non rubare) e la pratica diffusissima di scaricare abusivamente contenuti da internet.

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