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Haiti, i medici studiano in videoconferenza

06/08/2013  Grazie al progetto HME - Haiti Medical Education, gli studenti di medicina possono continuare gli studi, nonostante il terremoto, e i medici praticanti possono aggiornarsi

Tra le 230 mila vittime che provocò il terribile terremoto ad Haiti, il 12 gennaio 2010, si annoverava anche il futuro: durante quegli interminabili 35 secondi di scossa, veniva letteralmente polverizzato il sistema educativo dell'isola caraibica.

La maggior parte degli istituti scolastici e delle università intorno a Port-au-Prince erano stati seriamente lesionati o completamente distrutti, come nel caso delle quattro scuole di medicina della capitale.

Lo stato di permanente crisi economica e sociale di Haiti, ora decuplicato dalla catastrofe, sarebbe stato ulteriormente aggravato dall'impossibilità di proseguire e concludere gli studi per la stragrande maggioranza degli studenti haitiani. Mentre la maggior parte degli aiuti internazionali nel campo dell'educazione sono stati rivolti al ciclo scolastico primario e secondario, già nel 2010 nasceva il progetto HME - Haiti Medical Education, un'associazione No Profit nordamericana fondata da medici, accademici e attivisti sociali, che si proponeva invece di sostenere le scuole mediche haitiane.

La mission di HME è quindi preservare e promuovere la formazione degli studenti di medicina sfollati a causa del terremoto, aiutando a ripristinare sia le infrastrutture fisiche, sia il normale programma educativo delle scuole mediche e degli ospedali universitari. Ovviamente la ricostruzione materiale ha avuto e ha tuttora tempi lunghissimi. Ma la tecnologia si è rivelata in questo caso utilissima.

Da subito, infatti, l'e-learning si è dimostrato lo strumento più efficace con cui medici internazionali volontari potessero fare lezione agli studenti haitiani. Ma la videoconferenza presentava molte difficoltà data l'instabilità delle connessioni Internet e l'arretratezza infrastutturale del sistema haitiano, fin quando non è stato adottato il sistema VidyoConferencing, che permette, anche con una  connessione scarsa, di trasmettere in Hd, far partecipare più persone contemporanemente, condividere materiale didattico e registrare la lezione per visioni successive.

"Se avessimo dovuto aspettare la costruzione di adeguate infrastrutture di comunicazione", afferma il dottor Brain Remillard della Dartmouth Medical School, "si sarebbe persa un'intera generazione di medici di Haiti". Il dottor Remillard è uno dei 60 professori di medicina internazionale volontari che si sono offerti di partecipare al progetto HME, con il proprio tempo e le proprie competenze.

Il progetto HME, infine, si è rivelato vincente anche su un altro fronte: oltre a permettere agli studenti di ottenere i crediti necessari per laurearsi in medicina, la videoconferenza è stata fondamentale anche per i medici praticanti del Paese, che ora sono in grado di aggiornarsi sulle ultime informazioni mediche e tecniche. E infatti attualmente il progetto HME è stato esteso a dieci strutture cliniche di Haiti.

Per maggiori informazioni consultare il sito: www.hmeproject.org

 
 
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