Certamente no. Gli sposi hanno bisogno normalmente dell’intimità per esprimere e alimentare il loro amore. Dio stesso ha caricato questo gesto di gioiosità e ne ha fatto un atto desiderato perché gli sposi, unendosi, diventino l’uno gioia per l’altro. Però questo gesto è caricato, in alcuni giorni del mese, del potere più grande dell’uomo, quello di far emergere dal nulla una persona umana. Come comportarsi quando lo si desidera nel tempo in cui esso è anche procreativo, ma sarebbe irragionevole procreare? Una soluzione è quella della contraccezione. La Chiesa la condanna e chiede che si adottino invece i metodi naturali, cioè si individuino i pochi giorni che sono fecondi e si astengano dal gesto e se ne usi liberamente quando non è carico del potere procreativo. È quanto la Chiesa ha insegnato e continua a insegnare, anche se non è sempre facile applicarlo alla vita della coppia.