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domenica 20 aprile 2025
 
 

«Non arruolateci in partiti contrapposti»

16/10/2014  «Ci sono tensioni, ma è del tutto normale, stiamo camminando insieme», spiega il cardinal Christoph Schönborn. Presentate le conclusioni dei dieci circoli minori. In sala stampa arriva anche la smentita del prefetto della Congregazione per la fede, cardinale Gerhard Ludwig Müller: «Non ho mai detto che la relazione è indegna».

«Non ho mai detto che la Relatio è indegna, vergognosa, sbagliata». Il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede chiede al portavoce vaticano padre Federico Lombardi di smentire quanto alcuni giornali hanno riportato come sue affermazioni critiche sulla Relazione presentata lunedì dal cardinale Erdo e sulla impostazione del Sinodo.

«Vi invito cordialmente a non fare partiti, ma a dare conto dei diversi aspetti che emergono», chiosa il cardinale Christoph Schönborn intervenendo al briefing in sala stampa vaticana. L'assise, dice il cardinale e sottolineano Pina De Simone e Franco Miano, i due coniugi   chiamati a partecipare come esperti ai lavori del Sinodo, «è una tappa del cammino cominciato con il Concistoro». Un cammino caratterizzato dalla «parola chiave del Papa che è accompagnare. Tante volte ha detto di non giudicare, ma di accompagnare e questo non è relativismo», precisa Schonborn, «ne sono certo, siamo chiamati ad accompagnare la vicenda della famiglia. E vedo questa riunione come una tappa di un cammino nel quale si condivide con i vescovi, con gli uditori e gli esperti la vicenda della famiglia oggi. Siamo in famiglia».

Nel giorno in cui vengono rese note integralmente anche alla stampa le Relazioni dei 10 circoli minori e sono stati depositati i “modi”, cioè le oltre 700 proposte di integrazioni e modifiche sulla relatio, parte di quella stampa che in un blog ufficioso dei Sacri Palazzi (http://ilsismografo.blogspot.it/)  viene definita composta da  «giornalisti-attivisti, operatori sbarcati a Roma per l'occasione con progetti precisi, studiati a tavolino, con buona disponibilità di risorse» non si rassegna all'aria conciliare che si respira, continua a parlare di «sinodo censurato» e chiede se non ci sia paura che le parole - soprattutto quelle sugli omosessuali -  siano «strumentalizzate».  «E' una domanda che dovrebbe fare agli altri giornalisti», risponde placido Christoph Schönborn.

Poco prima aveva ribadito che «è normale che ci siano diverse posizioni, che ci siano anche tensioni, come avviene in tutte le famiglie. C'è chi frena di più, chi ha più paura. Anche nelle famiglie accade magari che la mamma dica "è troppo pericoloso" e il papà esorti "non avere paura". E anche sulla questione dei divorziati risposati e delle coppie omosessuali ci sono aspetti diversi da considerare: la dottrina, c'è la parola chiara del Vangelo sull'indissolubilità, e l'azione evidente di Gesù, che è la compassione, la misericordia. misericordia. C'è un equilibrio da trovare e questa è la sfida permanente della Chiesa».

Il cardinale Christoph Schönborn si dice impressionato «dall’enorme interesse che suscita questo Sinodo. Non è il mio primo Sinodo, ma raramente ho visto questo interesse. E' un tema che ci coinvolge tutti: tutti abbiamo un padre e una madre, speriamo forse anche fratelli e sorelle, abbiamo dei nonni, dei quali il Papa ci parla tanto, e poi la famiglia più grande, cugini, cugine,zii e zie. E quando accade qualcosa la prima risorsa è la famiglia». Il cardinale ricorda la terribile sciagura del 1846, quando una enorme carovana restò bloccata con i carri nella neve in Sierra Nevada, delle 91 persone se ne salvarono 41 e «gli unici sopravvissuti erano quelli che avevano famiglia, anche i membri anziani e malati». Un caso studiato in sociologia perché rende evidente quanto una persona inserita in una rete famigliare sia più protetta e meno fragile. 

«La famiglia è una rete di sopravvivenza nei momenti difficili della società.  L'interesse per il Sinodo mostra questa realtà elementare alla quale la Chiesa è sempre stata molto attenta».
Non entra particolarmente nel merito delle questioni, il cardinale, lasciando ai giornalisti il compito di leggere le relazioni dei circoli. Spiega però che, «al di là di là di tante questioni morali dobbiamo vedere il ruolo fondamentalmente positivo della famiglia. Il Papa ci ha invitato a vedere la famiglia non solo per vedere cosa non funziona nella famiglia, ma ha voluto innanzitutto mostrare la bellezza e la necessità vitale della famiglia. Ci ha invitati ad avere uno sguardo attento alla realtà. Questa è l’idea del questionario diffuso in tutto il mondo: diteci dove va la famiglia, è la prima volta che un Sinodo è basato su una documentazione così ampia come questo».

Sugli omosessuali precisa che «ogni essere umano ha una dignità che va al di là di ogni altra questione» e sulla dottrina che questa «non è un giogo imposto sulle spalle degli altri, ma un cammino di vita».
 Adesso i lavori si concentrano sulla elaborazione e sull'approvazione del messaggio che sarà reso noto sabato mattina, mentre sabato pomeriggio si voterà sulla Relatio Synodi. «Che il Signore li aiuti», è il commento sorridente di padre Lombardi subito dopo aver ricordato i 700 "modi" che aspettano di essere integrati nel documento.

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