Alcuni passi del Corano fanno pensare che l’islam, più che una religione dell’amore e della misericordia, abbia un volto violento e di conquista.
GIULIO
I musulmani, come tutti i destinatari di una “rivelazione”, dovranno affrontare il nodo della sua interpretazione. Esistono da 14 secoli e sono oltre un miliardo e mezzo: ritenere che tutti siano seguaci solo di un’esegesi violenta e intollerante delle fonti si scontra con la storia della loro civiltà che ha prodotto capolavori letterari, artistici e innumerevoli poemi mistici.
Oltre all’islam ideologico di una minoranza fuorviata, c’è quello di dotti sapienti molto equilibrati e quello semplice delle grandi masse di fedeli poco istruiti. Non si può mai condannare in blocco un’intera categoria di esseri umani per il male atroce commesso da pochi suoi rappresentanti.
Sarebbe come dare a loro ciò che pretendono: esser riconosciuti come i soli e legittimi rappresentanti di un’intera comunità, che ha invece tra molti suoi innocenti membri (comprese donne, bambini e anziani) le vittime più numerose di fanatici che si sostituiscono a Dio senza sapere ciò che fanno.