Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 18 maggio 2025
 
l'esperta
 

Influenza australiana. Abbiamo il vaccino, proteggiamoci!

07/11/2024  La soluzione è semplice. «Non è un virus nuovo» afferma Tecla Mastronuzzi, medico di medicina generale e responsabile macroarea prevenzione Simg «e quanto all'incidenza di casi siamo solo ai blocchi di partenza. Le complicanze sono comuni a tutte le influenze, non solo alla H3N2»

Entriamo nel vivo dei malanni di stagione e da qualche giorno, per grandi e piccini, c'è la possibilità di vaccinarsi. I giornali battono titoli allarmanti su un'influenza che procurebbe danni al cervello. Cerchiamo di capirne di più con Tecla Mastronuzzi, medico di medicina generale e responsabile macroarea prevenzione Simg.

Partiamo dalle definizioni. Cos’è la H3N2?

«Il virus H3N2 è un virus influenzale del tipo A, non è un virus nuovo. È stato definito come responsabile “dell’Australiana” perché questo virus è apparso con una discreta frequenza nell’epidemia appena conclusa nell’emisfero opposto al nostro, in Australia appunto».

Qual è la situazione attuale/incidenza in termini di numeri in Italia?

«L’epidemia influenzale è solo ai blocchi di partenza, per adesso abbiamo registrato i primi casi. I primi casi di influenza non erano causati da H3N2 ma abbiamo numerose segnalazioni della presenza di questo virus in varie regioni italiane».

Quali sono i sintomi?

«Sono i sintomi tipici dell’influenza: febbre alta tra i 38 e i 40 gradi, brividi, mal di testa, dolori muscolari e ossei, sonnolenza, stanchezza e sudorazione. A questi si aggiungono talvolta naso che cola, congestione nasale, mal di gola, tosse secca e perdita di appetito».

Davvero può colpire il cervello?

«L'influenza è una malattia infettiva altamente contagiosa che causa un pesante sovraccarico per i servizi sanitari. Non è una malattia banale, è associata a numerose e pericolose complicanze e quelle neurologiche sono tra le più temibili. Si tratta di complicanze note e associate a tutti i virus influenzali non solo l’H3N2».

C’è un rischio in più per bambini e anziani?

«Sembra che H3N2 colpisca di più gli anziani e H1N1 circoli di più tra i bambini».

Tecla Mastronuzzi, medico di medicina generale e responsabile macroarea prevenzione Simg
Tecla Mastronuzzi, medico di medicina generale e responsabile macroarea prevenzione Simg

Come affrontarla?
«Sicuramente abbiamo solidi strumenti per evitare il contagio. Il ministero della Salute ogni anno Pubblica delle indicazioni volte alla prevenzione e controllo dell’influenza. Innanzitutto la prevenzione inizia dai comportamenti personali: lavare regolarmente le mani, osservare una buona igiene respiratoria, restare a casa se si presentano sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili, evitare il contatto stretto con persone con sintomatologia attribuibile all’influenza. Inoltre le mascherine chirurgiche indossate da persone con sintomatologia influenzale possono contribuire a ridurre le infezioni tra i contatti stretti. Ma questo ancora non è sufficiente, la maniera è più sicura ed efficace per proteggersi dall’incipiente epidemia influenzale è la vaccinazione antiinfluenzale, in questi giorni disponibile negli ambulatori di tutti i medici di famiglia».

È utile il vaccino antinfluenzale a cui ci stiamo sottoponendo in questi giorni?
«Certamente, il vaccino contiene ceppi vaccinali del tipo A H1N1 e H3N2 e nell’emisfero australe si è dimostrato efficace sia per limitare il contagio sia per contrastare lo sviluppo di forme clinicamente gravi».

Sarebbe utile tornare alle mascherine in situazioni di affollate o negli studi medici?
«Il Ministero ha ribadito che l’utilizzo di mascherine da parte di pazienti con patologia influenzale è in grado di ridurre la possibilità di contagio, ma certamente anche i pazienti fragili possono e devono proteggersi soprattutto in ambienti chiusi e affollati».

Una parola sul Covid. Qual è lo scenario attuale in termini di numeri e di sintomi? Vale la pena continuare il ciclo vaccinale?
«
Il Sars-CoV2 circola e continuerà a circolare. Nello scorso inverno la prima parte dell’epidemia stagionale è stata causata proprio dal Sars-CoV2. Il Covid19 continua ad essere una malattia potenzialmente grave nei pazienti con condizioni predisponenti, ma non dobbiamo pensare solo ai pazienti anziano e gravemente malati per altre patologie. In questi anni abbiamo capito che le categorie a rischio sono tante e a volte anche “insospettabili”, pensate ai pazienti con diabete mellito, oppure i pazienti con sovrappeso, oppure alle donne in gravidanza. Queste categorie vanno protette con le vaccinazioni. Abbiamo vaccini per il Sars-Cov2 sicuri ed efficaci nello scongiurare l’evoluzione verso forme clinicamente rilevanti e il nostro Ministero della Salute ha recentemente pubblicato le raccomandazioni per la campagna di vaccinazione autunnale/invernale 2024/2025 anti COVID-19. Si raccomanda la somministrazione del vaccino anticovid a tutti i pazienti con età pari o superiori a 60 anni e in una serie di condizioni di fragilità, che esporrebbero il paziente, in caso di COVID-19 ad un rilevante rischio di evoluzione verso forme di malattia grave. Proteggersi è veramente facile, perché non farlo?».

foto di copertina Istock

WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo