Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 14 ottobre 2024
 
dossier
 

L'ospedale di Doc Nelle tue mani esiste davvero, ma non è a Milano

29/10/2020  Dove si trova l'ospedale in cui è girata la serie Doc? È davvero una clinica o è ricostruita? Che cosa sappiamo del lussuoso appartamento in cui abita il dottor Fanti nella sua seconda vita da smemorato? Andiamo a scoprirlo

L’ospedale di Doc, la struttura di mattoni e vetro con l’atrio luminoso e la scala a “x” che abbiamo imparato a conoscere dalla serie Doc nelle tue mani, esiste davvero. Ma non è a Milano dove la fiction è inequivocabilmente ambientata. Si tratta, infatti, del Policlinico del campus Universitario Biomedico di Roma, non statale ma convenzionato con il Sistema sanitario nazionale e associato all’università sua omonima. La sua storia è cominciata a Roma nel 1993 con i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e il diploma in Scienze infermieristiche. Nati da un’idea di monsignor Álvaro del Portillo, successore di Josemaría Escrivá alla guida dell’Opus Dei, proclamato beato nel 2014, il Policlinico universitario e il Campus, nel 2000, si sono spostati dalla sede originaria di via Longoni, dove resta ancora un presidio radiologico, alla sede attuale, dove lo vediamo in Tv, nell’edificio che fa tanto nordamericano, nella zona di Trigoria a sud della Capitale, nota per ospitare anche il centro tecnico in cui si allena la Roma

GLI STUDI DI LUX A FORMELLO

Romani, anzi di Formello, in provincia di Roma, sono anche gli studi di Lux Vide, la casa produttrice della serie con Rai Fiction, che può contare su studi di proprietà e aree in affitto che raggiungono una dimensione di 6.000 metri quadrati di teatri di posa: uno spazio di produzione fra i più grandi in Europa. Lì sono state ricreate tutte le situazioni che non avevano bisogno di un'ambientazione cittadina riconoscibile né della strumentazione realistica di un vero ospedale.

MILANO VECCHIA E NUOVA

  

Per il resto, per chi l’abbia vista almeno una volta, o per chi ne conosca almeno dalla Tv il Duomo e i Navigli, è perfettamente riconoscibile la città che fa da cornice alle vicende del dottor Fanti e dei suoi colleghi: si tratta ovviamente di Milano, sovente ripresa dall’alto in velocità, mischiando luoghi storici e skyline dei nuovi grattacieli, con un effetto tra i più suggestivi del telefilm. È inequivocabilmente e storicamente milanese la casa in cui il dottor Lazzarini ritrova un’ex compagna di studi: una tipica casa di ringhiera, modello inequivocabile di storico edificio popolare di Milano, i cui condòmini condividevano i ballatoi e, finché gli appartamenti non sono stati riattati nel secondo Novecento, i bagni in comune in fondo alla ringhiera.

NELL'AVVENIRISTICA CITYLIFE

Non meno milanese nella sua modernità la grande lussuosa casa in cui si ritrova a vivere da solo, immemore degli ultimi 12 anni di vita e del fallimento del proprio matrimonio, il dottor Fanti: si tratta infatti di un appartamento che fa parte degli esclusivi palazzi costruiti negli ultimi anni a Citylife, sede della vecchia fiera di Milano oggi spostata nel polo di Rho: edifici modernissimi, costruiti attorno ai tre nuovi grattacieli Allianz, Unicredit e Pwc, e a poche centinaia di metri da Casa Verdi, il palazzo neogotico, disegnato dall'architetto Camillo Boito fratello del celebre librettista Arrigo, che Giuseppe Verdi fece costruire nell’Ottocento per ospitare anziani musicisti, all’epoca situato in piena campagna e oggi a ridosso del centro città.

A CASA DI DOC

  

Le case in cui abita Doc sono i palazzi forma di nave progettati dall’architetta irachena naturalizza inglese Zaha Hadid, come sempre accade in questi casi, amati e detestati a seconda dei punti di vista: apprezzati per il loro design avveniristico da alcuni, da altri accusati di sfregio al tessuto urbanistico della città circostante.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo