L.A. - Dire che «la Chiesa non esclude che l’inferno sia vuoto» è arbitrario e pone un falso problema. Infatti nella parabola di Mt 25,46 si dice: «E questi se ne andranno al castigo eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Non vi è nulla di arbitrario nel confidare che la misericordia di Dio possa estendersi a tutti gli uomini, ovviamente senza violentare la loro libertà, in quanto egli non ci considera dei burattini e non intende salvarci forzatamente. La possibilità dell’inferno vuoto è stata attribuita ad uno dei più grandi teologi cattolici del XX secolo, Hans Urs von Balthasar, e comunque il Magistero della Chiesa non ha mai condannato questa posizione. Piuttosto può essere istruttivo quanto affermato da san Giovanni Paolo II in una catechesi circa l’inferno come “possibilità reale”, quindi non escluso in quanto tale. Nel luglio del 1999, egli, nella sua catechesi settimanale, diceva che «la dannazione rimane una reale possibilità, ma non ci è dato di conoscere, senza speciale rivelazione divina, se e quali esseri umani vi siano effettivamente coinvolti». E per noi la rivelazione è contenuta nelle Scritture sante e su di esse poggiano la nostra fede e la nostra speranza