Non è raro imbattersi al mare in una donna di colore che percorre su e giù la spiaggia per proporre la sua merce con un bambino al seguito. Talvolta è piccolissimi, stretto al suo corpo da una fascia colorata, sotto il sole cocente. Le diamo uno sguardo distratto, magari incuriosito, e torniamo alla nostra tintarella senza preoccuparsi di quanto può essere faticoso sia per la mamma sia per il bambino.
Due giorni fa in una spiaggia di Trapani, il lido San Giuliano, le cose sono andate diversamente, lo ha raccontato una bagnante sulla sua pagina facebook, e il post è stato condiviso da un blogger, Lorenzo Tosa , facendo il giro delle bacheche. Un gruppo di mamme, impietosite dalla condizione della bambina, che avrà avuto al massimo tre anni, si sono avvicinate all’ambulante e le hanno proposto di prendere con loro la piccola, mentre la mamma continuava a lavorare. La donna si è fidata, e la bimba è stata liberata dalla fascia per andare con gli altri bambini a giocare sulla riva, da spruzzi d’acqua e castelli di sabbia. E quando è arrivato il momento del pranzo ha mangiato con loro al ristorante, e poi di nuovo sotto l’ombrellone, mentre la mamma ogni tanto si affacciava e verificare che tutto andasse bene. Un gesto di solidarietà tra mamme, come spesso accade ai giardinetti, quando si allunga l’occhio anche sui figli delle altre, che magari devono andare a fare una commissione. Con quel gesto si sono abbattute le barriere, le distanze, le differenze, i pregiudizi: c’era solo una bambina da accogliere, a cui evitare una marcia estenuante, a cui ridare la dimensione spensierata dell’infanzia. Un gesto contro la corrente degli insulti razzisti, delle porte chiuse per colpa del colore della pelle, delle offese gratuite, del sospetto verso “l’invasore”.
E per una volta i social hanno trasmesso un contagio benefico, e raccolto commenti per lo più positivi, anche se non sono mancate le voci di critica, mai così stonate. Così ha dichiarato al Corriere della sera una delle mamme, Desirè Nica: «Sono orgogliosa di quello che abbiamo fatto e dimostrato su quella spiaggia. Se vedo una bimba al caldo, sotto il sole, provata, il cuore di mamma mi dice di aiutarla, incondizionatamente. E con la consapevolezza che sia tutto così normale mi piace pensare che al mio posto tutti avrebbero fatto la stessa cosa».