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La malattia del "Si è sempre fatto così"

23/03/2023  La rigidità è sempre patologica, sia a livello fisico che intellettuale e spirituale

Una delle espressioni che si sente più spesso negli ambienti ecclesiali è «si è fatto sempre così». Facciamo fatica a guardare le cose da un altro punto di vista. A ben guardare però il cammino che anche la Sacra Scrittura ci propone di percorrere consiste anche in una liberazione dalla rigidità delle nostre prospettive. La rigidità infatti è sempre patologica, sia a livello fisico che intellettuale e spirituale. Talvolta è proprio la fissazione sulle nostre attese che ci impedisce di entrare nei percorsi di guarigione che Dio ci offre. Un esempio biblico in cui troviamo questo invito a lasciarci guarire dalla nostra rigidità è la storia di Naaman il Siro (2Re 5,1-27). Naaman vive una contraddizione. Il suo nome ha a che fare con la piacevolezza: dovrebbe essere piacevole, ma non si sente tale o ha l’impressione di non esserlo. È lebbroso. Ma qual è veramente la sua malattia? In tutta la vicenda sono i servi quelli che fanno andare avanti gli eventi. Mostrano di essere paradossalmente coloro che sono liberi e riescono a non rimanere intrappolati negli schemi. La serva della moglie di Naaman suggerisce di rivolgersi al profeta Eliseo che si trova in Israele. Naaman parte carico di regali: parte cioè con i suoi schemi. Ovviamente se chiede qualcosa, va pagato. Non c’è gratuità. Questo è il suo modo di pensare. Quando la realtà delude però le nostre aspettative e non riusciamo a inquadrarla dentro i nostri schemi, ci arrabbiamo. Eliseo non esce neppure di casa e non incontra Naaman, ma gli manda un servo a dirgli di bagnarsi nel Giordano sette volte. La soluzione è troppo semplice per soddisfare le aspettative di Naaman. Deluso, vuole rinunciare. Non è quello che si aspettava. Per fortuna ci sono i servi, che ancora una volta, da persone libere dai pregiudizi, invitano Naaman a fare quello che gli viene chiesto: visto che ormai si trovano lì perché non accettare questo modo inaspettato di affrontare le cose? Forse anche noi dovremmo prestare più attenzione ai servi, cioè alle persone paradossalmente libere, che ci mostrano un altro modo di vedere le cose. A volte applichiamo questa rigidità anche nei confronti di Dio e presumiamo di conoscerlo così bene da non lasciarci più sorprendere dalla sua azione nella storia.

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