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martedì 10 settembre 2024
 
 
Credere

La preghiera di Dio

02/02/2023  La vita di Dio è costituita dal dialogo d’amore permanente tra il Padre e il Figlio nello Spirito Santo. Leggi la riflessione del teologo

Abbiamo visto la volta precedente che Gesù, vero uomo e vero Dio, prega. Oggi ci inoltriamo in un approfondimento che ci porta nel cuore stesso della Trinità, «nella preghiera di Dio»! Le parole tra virgolette sono l’azzeccato titolo scelto per una raccolta di testi del grande teologo Hans Urs von Balthasar sulla preghiera. E ci chiediamo ancora: come può esserci una preghiera nel cuore stesso della vita di Dio? Oggi mostrerò una prospettiva.

Se ci fondassimo sulla stessa logica dell’essenza della preghiera come l’abbiamo definita la volta scorsa con l’aiuto di santa Teresa d’Avila – la preghiera è un dialogo intimo d’amicizia e d’amore – risulterebbe piuttosto difficile pensare la vita della Trinità senza la preghiera! La vita del Dio unico e trino è costituita appunto da questo dialogo d’amore permanente tra il Padre e il Figlio nello Spirito Santo, dono d’Amore. Il Padre, per così dire (e il “per così dire” analogico è d’obbligo quando parliamo di Dio!), è preghiera di offerta totale di sé al Figlio e supplica totale di amore desiderato da parte del Figlio.

Il Figlio è preghiera eterna di riconoscenza all’Amore donato dal Padre e offerta totale di sé al Padre nell’Amore che è lo Spirito. Lo Spirito è l’Amore-Persona sussurrato e respirato tra Padre e Figlio. Riflettendo sullo Spirito Santo, san Bernardo di Chiaravalle si chiede che cos’è lo Spirito «se non il bacio che si scambiano tra loro il Padre e il Figlio?». Nella vita trinitaria c’è un eterno scambio d’amore che non si interrompe nemmeno con l’incarnazione. Com’è possibile? Il Prologo di Giovanni ci rivela un dettaglio profondo: affermando che il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi (1,14), l’evangelista ci ricorda che il Figlio Unigenito (in alcuni manoscritti: «il Dio unigenito») dimora «nel seno del Padre» (v. 18). Possiamo dire che l’invito a pregare continuamente e senza stancarsi, che Gesù si attende dai suoi discepoli, è prima di tutto una preghiera che egli vive.

Gesù vive sempre nel seno del Padre, anche come vero uomo, anche come crocifisso, apparentemente abbandonato dal Padre. Gesù, proprio in quell’oscurità dell’abbandono tra le braccia fredde della croce e dell’imminente morte, si abbandona fiducioso, quale Figlio amato, nelle braccia del Padre. La buona notizia è che noi siamo chiamati a entrare in questa preghiera trinitaria. Di questo parleremo la prossima volta.

 
 
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