Quest’anno la primavera è cominciata e ci ha sorpreso in casa, confinati, in quarantena, assediati dal coronavirus. È una stagione che in questo 2020 possiamo goderci solo dalle finestre e dai balconi o nelle brevi uscite consentite per andare a fare la spesa. Una primavera poco vissuta, ma che ci viene a trovare nelle nostre case grazie a un libro davvero provvidenziale di Alessandro Vanoli, storico esperto di storia mediterranea. Vanoli si sta cimentando nel racconto delle stagioni e già nel 2018 aveva pubblicato un libro dedicato all’inverno. In Primavera. La stagione inquieta (il Mulino, 266 pagine, 16 euro) Vanoli spiega che questa stagione compresa fra marzo e giugno “è tante cose assieme: la rinascita della vita, il fiorire della natura, il mostrarsi del desiderio e della giovinezza”.
Nelle pagine del libro (che in copertina mostra una bellissima immagine del pittore armeno Hovhannes Zardaryan) Vanoli racconta la primavera attraverso la storia, le tradizioni pagane e religiose (interessante il legame fra la primavera e il culto mariano), le feste, l’arte, la letteratura, la musica. Molto utili le pagine finali con consigli di lettura (anche in rete) e di ascolto (come fare a meno delle Quattro Stagioni di Vivaldi o della Sagra della Primavera di Stavinskij?). È un libro dal quale si imparano tante cose e che ha il pregio di farci riscoprire il nostro rapporto con la natura e il senso della bellezza. Doni preziosi da non sciupare quando finalmente potremo uscire dalle nostre case senza paura.
Un libro sull’amicizia e la filosofia dell’incontro è quanto mai prezioso in queste settimane di confinamento obbligato, in cui gli incontri diretti tra amici sono rarefatti o proprio impossibili, e social e videochiamate ci sembrano insufficienti. Il libro ha un titolo molto bello (Sulle ali degli amici) e lo ha scritto per la casa editrice Marsilio Pietro Del Soldà, autore e conduttore del programma di Radio3 Tutta la città ne parla, dottore di ricerca in filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Del Soldà riflette sull’amicizia attingendo al pensiero di Socrate, Platone, Aristotele, Montaigne. Ma il suo viaggio erudito, sempre raccontato con tono cordiale e mai pedante, ci porta a incontrare anche il poeta e narratore colombiano Álvaro Mutis (morto a 90 anni nel 2013), molto amato anche da Fabrizio De André. Se già non lo avevamo intuito, grazie al libro di Del Soldà scopriamo che l’amicizia è una cosa seria, che va coltivata con pazienza e impegno. Del Soldà mette in luce anche l’aspetto “eversivo” dell’amicizia, spiegandoci che non è solo un generico volersi bene, ma una “esperienza di emersione della differenza reciproca”. Perché, scrive Del Soldà, “l’amicizia dispone ad amare la diversità dell’essere, che poi è l’unica strada per accrescere in virtù e conoscenza”.
Daniel, Pablo e Aaron Zapico non sono nati in una famiglia di musicisti, ma sono tre fratelli spagnoli che fanno musica. E la fanno anche molto bene, con un’attività concertistica e discografica apprezzata dal pubblico e dalla critica. Daniel e Pablo, 36 anni, sono gemelli. Daniel suona la tiorba, Pablo la chitarra barocca e l’arciliuto. Aaron ha 41 anni suona il clavicembalo. Nel 1998 hanno fondato il gruppo Forma Antiqua e nel 2018 sono stati premiati in Spagna come “miglior gruppo di musica barocca”. Il loro album Concerto Zapico Vol. 2 è stato giudicato “miglior album di musica classica 2018” ai premi della musica indipendente spagnola. Nei loro dischi si avverte un’intesa e una complicità che va oltre il talento musicale. “Respiriamo insieme, lo percepisce il pubblico e ce lo dicono anche gli altri musicisti con i quali suoniamo. Siamo davvero fortunati a poter far musica insieme”, confida Daniel. Questa intesa speciale si coglie molto bene nel CD “The Filippo Dalla Casa Collection” (Winter&Winter), uscito in queste settimane. Una vera chicca. Pablo Zapico all’arciliuto e Daniel Zapico alla tiorba eseguono brani scovati nella ricca collezione bolognese di Filippo Della Casa (1737- dopo il 1811), un pittore appassionato di arciliuto. Troviamo composizioni di Tommaso Martelli, Ludovico Fontanelli, Giuseppe Vaccari e altri autori anonimi. Pablo e Daniel hanno scelto con gusto, la loro intesa è totale (la si coglie molto bene anche nel gioco di sguardi del trailer su YouTube) e questa musica è una consolazione in questi giorni di clausura forzata.