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sabato 07 settembre 2024
 
cinquant'anni di servizio civile
 
Credere

La sfida dell'autonomia

29/12/2022  Nel Centro diurno del Piccolo Cottolengo di Genova Simone Pilatu aiuta i ragazzi con disabilità a rendersi autonomi nell’affrontare la vita

L’anno di Servizio civile di Simone Pilatu, 28 anni, finirà a maggio, ma già ha dato i suoi frutti: non solo per tutto quello che ha fatto per i ragazzi del Centro diurno per persone con disabilità “Boggiano Pico” (del Piccolo Cottolengo Don Orione Paverano di Genova), ma anche nell’aiutarlo a dare risposta alla domanda che lo aveva spinto a iniziare questo percorso. «È un mondo che conoscevo, ma avevo bisogno della conferma che potesse essere la mia strada futura: conferma che sta arrivando».

dal calcio ai laboratori

Pilatu, laureato in Psicologia, dal 2016 lavora con la Onlus Insuperabili, che allena ragazzi con disabilità al gioco del calcio con finalità agonistiche. «In quel contesto devo rapportarmi con ragazzi molto motivati, a cui insegniamo soprattutto il gesto tecnico. In questo caso è diverso perché ci sono molte più variabili in gioco. I ragazzi spesso sono mandati dai genitori, restano in graduatoria per anni prima di entrare e le attività sono varie: puoi trovare il ragazzo a cui non piace il laboratorio di falegnameria e quello meno motivato. Però ciò che insegniamo loro è molto più importante del calcio, è essere autonomi nella vita». Tra i momenti che scandiscono la giornata ce ne è uno di riflessione spirituale, fondamentale anche per Pilatu, che non è credente: «Trattare l’introspezione per me è molto complicato: è difficile affrontarla in prima persona, figuriamoci insegnarla ad altri. Ma la fede è una via verso l’introspezione e un modo per rimanere attaccati a qualcosa, fare gruppo e riconoscersi in esso».

mediatore nei rapporti

  

A frequentare il centro sono una quarantina di persone dai 22 ai 54 anni, arrivano alle 8.45 e se ne vanno alle 14.30. Li assiste una squadra di una decina di persone tra coordinatori, educatori e pedagogisti. Il compito di Simone è quello di stare con gli ospiti, ascoltarli, fare da filtro tra loro e le figure professionali. «È un compito importante, che va a coordinare il lavoro fatto con i ragazzi. Il loro futuro dipende da quanto riusciranno a diventare autonomi: insegnarglielo è una sfida educativa enorme che mi riempie d’orgoglio».

 
 
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