Una storia di coraggio e di riscatto, così incredibile da sembrare una favola. Enzo Muscia l’ha raccontata in un libro, Tutto per Tutto (ROI Edizioni), che poi ha ispirato la fiction Il mondo sulle spalle in onda stasera su Rai 1, con Beppe Fiorello nei panni dell’imprenditore protagonista. Nell’azienda di Saronno in cui lavorava da oltre venti anni Enzo Muscia, che ora ha 50 anni, aveva iniziato come tecnico specializzato al banco di riparazione. Grazie alle opportunità di crescita interna, negli anni Muscia ricopre diversi ruoli, fino alla direzione commerciale. «Nel 2011 la filiale italiana aveva 320 dipendenti», ha raccontato Muscia in un’intervista a Millionaire «un portfolio clienti ampio e importante, con i migliori brand del settore, come Philips. Produceva utili. Non c’era nessun sentore che ci potessero licenziare. Non c’era stato nessun ridimensionamento precendente. Poi, come un fulmine a ciel sereno, ci comunicano che la case madre, quotata in Borsa, vuole chiudere la filiale per risanare i conti».
«Anche il curatore, vedendo il livello di competenze, gli utili, la richiesta di mercato, crede che la chiusura di Anovo sia un peccato. Mi contatta. Insieme a 20 persone creo un ramo d’azienda sotto curatela fallimentare, per un periodo di 12 mesi, che servivano a cercare qualcuno che ricapitalizzasse l’azienda fallita. Cerchiamo di convincere i clienti a rimanere con noi. Ma a novembre del 2012 rientriamo in cassa integrazione come tutti gli altri». Nessuno ha comprato l’Anovo. E l’azienda è destinata a chiudere. Ma Muscia non ci sta e decide di reagire rischiano in prima persona decidendo di acquisire lui stesso l’azienda. I soldi naturalmente non li ha e allora arriva a ipotecare la casa e investire i suoi risparmi. La nuova società si chiama A-Novo e i primi otto lavoratori che lo seguono nell’impresa si occupano di tutto, dalla ristrutturazione dei locali alla ricerca dei clienti. Fino ad arrivare a una quarantina di dipendenti, quelli che la prima azienda aveva licenziato, nella sede di Saronno e nella recente filiale di Torino.
Da quanto si legge nel suo libro, deve la fedeltà ai propri principi all’esempio del padre, che ha messo al primo posto la famiglia. E l’A Novo è per lui come una famiglia allargata. Il 2 febbraio 2017 il presidente Sergio Mattarella gli ha consegnato l’onorificenza al merito della Repubblica italiana.