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domenica 06 ottobre 2024
 
Pianeta scuola
 

«L’ultimo anno scolastico, tutto da dimenticare?»

11/08/2020  Un nostro lettore si chiede cosa resterà di questo difficile anno scolastico 2019-2020. La risposta della professoressa Paola Spotorno

Gentile Prof.ssa Spotorno, la ministra dell’Istruzione ultimamente è sempre in televisione per rassicuraci che le lezioni a settembre riprenderanno in presenza. Io e mia moglie ne siamo ovviamente felici, ma ci domandiamo spesso che cosa resterà di questo difficile anno scolastico, che cosa hanno perso i nostri ragazzi?

GIACOMO

Cara Giacomo, personalmente credo che si siano persi i ricordi, quelli che davvero restano impressi nella nostra mente e che ci fanno ripensare alla nostra infanzia, all’adolescenza con quel velo di dolce malinconia per il tempo che passa, che ci permettono di rivedere dopo tanto tempo il nostro compagno di banco e di trovare subito, attraverso quei momenti passati insieme, la chiave per saper cosa dire. Ti ricordi come ci eravamo vestiti per la foto di classe? E il prof che era l’unico serio davanti all’obiettivo? E il giorno che abbiamo organizzato la pizza di fine anno? Ero così in ansia, speravo proprio ci fossimo tutti e in particolare Caterina. Lo sai, alla fine ci siamo sposati. Per non parlare della notte prima degli esami scritti, dell’attesa per il tema di italiano, ci sarà Montale? No, quest’anno si parlerà di sviluppo sostenibile. Spero di riuscire a fare la versione, comunque nel vocabolario tra una riga e l’altra ho scritto quasi tutto... Poi finalmente escono i tabelloni con i risultati; tutti lì davanti, nell’atrio della scuola, ammassati. Qualche urlo di gioia per un anno che si pensava già perso, la delusione per quel 98/100. Sì, perché c’è chi gioisce per avercela fatta per il rotto della cuffia e chi non vede ripagata la fatica fatta. Per non parlare poi delle gite scolastiche, di queste sono sicura i docenti avranno fatto volentieri a meno con tutto il carico di responsabilità che si portano dietro, ma per i ragazzi sono un momento importante per conoscersi meglio, per vedere posti che forse non vedrebbero mai se non con la scuola. La settimana naturalistica alle elementari, il Museo Egizio, Venezia, Pompei e Costiera amalfitana alle medie, infine Strasburgo, il Parlamento europeo, il Teatro di Siracusa alle superiori. Ora ti chiedi cosa ci portiamo in vacanza, ammesso che ci andiamo, di questo anno scolastico così speciale, e ci auguriamo tutti irripetibile. Temo molta insicurezza e precarietà, nonostante gli sforzi fatti per renderlo il più normale possibile. Mi colpisce molto, ogni volta che la vedo, quella pubblicità in cui una bambina saluta i suoi compagni attraverso lo schermo: «Ciao amici della scuola, ci vediamo a settembre». Il papà la rassicura, li portiamo in vacanza con noi nella scatoletta del Wi-Fi. Ecco, forse ciò che abbiamo perso maggiormente in questo anno scolastico è la realtà e la fisicità degli incontri, degli abbracci, delle relazioni, e ci siamo dovuti immergere nella virtualità della Rete… Speriamo di uscirne presto.

 
 
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