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venerdì 20 settembre 2024
 
Un uomo in cammino
 
Credere

Marco Guzzi: conoscendo noi stessi trasformeremo il mondo

30/07/2020  «Ogni mattina prego e ricomincio la mia ricerca. Solo in Cristo ho trovato il fondamento della gioia», dice il conduttore radiofonico, autore del libro "La vita è l'opera" (Paoline) e fondatore dei gruppi Darsi pace, oggi diffusi in tutto il mondo (foto di Alessia Giuliani/CPP)

«Sono ancora oggi una persona molto difficile. La mia vocazione poetico-profetica è estrema: mi porta sempre ai confini di tutto. Non a caso la collana che dirigo per le Paoline si chiama Crocevia. Io amo vivere al crocevia, nei punti di incrocio. Sono punti di incontro, di ricerca e anche snodi pericolosi dove, come si diceva un tempo, passano i briganti».

Marco Guzzi parla così di se stesso. Poeta, filosofo, autore spirituale, è l’ideatore e il leader carismatico dei gruppi Darsi pace, diffusi ormai in tutto il mondo. È stato, negli anni Novanta, autore e conduttore radiofonico di punta della Rai. Un personaggio a tutto tondo che, per i lettori di Credere, si racconta come persona. A modo suo, sempre sul confine tra l’esperienza quotidiana che accomuna tutti noi e la profondità della vita nello Spirito che coltiva ogni giorno: «Come tutti gli umani vivo nell’invisibile. Invisibile ed essenziale, per esempio, è il linguaggio. E ho imparato che, se lavori bene nell’invisibile, allora il visibile diventa bello».

È nato il 25 marzo del 1955 e, per lui, non è casuale: «Il mistero dell’incarnazione è misteriosamente scritto nella mia vita sin dalla nascita. Ho sempre vissuto la mia stessa esperienza poetica, che iniziai quando avevo solo 13 anni, come una parola altra che, al di là di me, mi raggiunge. Una parola che io non controllo, ma ascolto e trascrivo, mi abita, diventa la mia carne. In fondo questo è il mistero cristologico fondamentale. L’incarnazione del Verbo. Per questo Cristo nella mia vita è tutto. Tutta la vita».

Il cambio di rotta

Sembra di risentire san Paolo. Come lui, anche Marco ha percorso strade impervie e, a un certo punto, si è trovato per terra, sbalzato dal cavallo: «Verso il 1994, a metà dei miei giorni, come dice Isaia, cominciò il tempo più critico e doloroso della mia vita. Nello stesso giorno in cui mio papà viene operato di prostata, iniziai ad avere i sintomi di una prostatite acuta. È stata la mia malattia iniziatica, lo strumento con cui lo Spirito mi ha fatto capire che dovevo cambiare strada».

Il buio si fa ricerca

  

Nel 1998, al culmine del successo come autore e conduttore radiofonico e televisivo, ma anche sempre più prostrato dai sintomi della sua malattia, rinuncia a un ricco contratto e si ferma. «Decido di riprendere in mano la mia vita. Mi chiudo in casa e mi dedico per 10-12 ore al giorno a un lavoro profondo su me stesso. Inizio a praticare lo yoga, riprendo il nuoto. Mi addentro in pratiche psicologiche. E mi dedico, ogni giorno, alla meditazione, alla contemplazione, alla preghiera».

Dentro quel buio che si fa ricerca, Marco trova la sua nuova vita, la strada: inizia a proporre modi diversi di vivere gli esercizi spirituali, con particolari pratiche meditative ed esercizi scritti per conoscere se stessi. Nell’estate 1999 avvia così i gruppi Darsi pace: «Un percorso di trasformazione interiore che però possiamo condividere in gruppo, in tutto il mondo. Se vuoi la pace, datti pace. Non pretendere l’amore da nessuno. La pace dalla tu. Scroscia, donati, irradia, sii felice».

Allora, temerariamente, parte per Medjugorie con la moglie Paola e i suoi tre figli piccoli. «Fu un pericoloso e angoscioso viaggio iniziatico. Ma sboccò nella giornata del 1° gennaio del 2000. Era il passaggio del millennio e mi ritrovai dentro il sole splendente nella Bosnia, nel giorno dedicato alla Madre di Dio, con una luce cristallina e il senso interiore di avere finalmente toccato terra dopo il naufragio».

Ci è voluta tanta strada, per arrivare lì. E non è stata facile. Nel percorso, è stata indispensabile Paola, sua moglie: «Ero un bambino ferito. Venivo dall’esperienza traumatica della separazione dei miei genitori. Quando l’ho conosciuta le ho detto che non mi sarei mai sposato. Lei non è scappata: voleva e vuole solo stare con me, senza chiedere nulla in cambio. Io ci ho messo otto anni a chiederle se ci sposavamo, sorprendendola con una proposta che non si aspettava più. E dopo sposati ci ho messo altri tredici anni per acquistare con lei un letto matrimoniale e dormire nella stessa stanza. La sua accoglienza senza condizioni, che è uno dei nomi dell’amore reale di Paola, è stato per me un luogo sorprendente, la mia vera grande terapia, la salvezza. Paola è stata il grande dono che Dio mi ha dato». Un dono che Marco e Paola alimentano ancora oggi: «Da anni io e Paola andiamo insieme, due mattine alla settimana, a Villa Ada, a Roma. Lei, quando insegnava nei licei, si era presa il part-time proprio per questo. Ci andiamo per stare insieme, per passeggiare, per litigare, per immergerci nella pace della vegetazione. È stato il primo luogo in cui ho sentito il desiderio di tornare quando è finito il lockdown».

La preghiera quotidiana

Ecco, le sue esperienze dicono chi è Marco Guzzi, esattamente come le parole invisibili che lo abitano e condivide. Forse questo è il segreto dei gruppi Darsi pace, che chiedono sette anni di percorsi impegnativi di formazione, silenzio “mentale”, meditazione, preghiera, studio. Per conoscere e cambiare se stessi. Per trasformare il mondo. Non per caso, probabilmente, si sono diffusi in tutto il mondo.

Eppure, 21 anni dopo aver cambiato la vita propria e poi quella di migliaia di persone, Marco non si sente ancora arrivato. Anzi. «Ogni mattina», dice, «mi alzo e ricomincio la mia ricerca. Ogni giorno prego per due o tre ore, al mattino, dopo pranzo, alla sera. Ho cercato tutta la vita, ho letto tutti i libri. E cercando l’essenziale solo nel Cristo ho trovato la via che mi aiuta a darmi pace, a trovare quell’integrità che è il fondamento della gioia e della possibilità di amare nella libertà. Però intendiamoci, io non sono arrivato da nessuna parte. Come dicono a Roma “hai voglia a lavorà”».

E allora, come viatico per riuscire a ripartire ogni giorno, Marco ci regala un’ultima sorpresa: «Vorrei augurare a tutti noi l’esperienza dello Spirito. Lo Spirito non invecchia mai, è sempre nuovo. Adesso è appena nato. Mentre lo dico, lo sento. Sento di essere appena nato, di essere assolutamente giovane. Nella via dello Spirito non vedremo mai la morte. Nella via dello Spirito il cristianesimo è appena incominciato. E rinasce nuovo ogni giorno, in ciascuno di noi».

Chi è

  

Marco Guzzi, 65 anni, è sposato dal 1985 con Paola Balestrerie ha tre figli: Gloria, Chiara, e Gabriele. Poeta e filosofo, nel 1999 ha fondato i gruppi Darsi pace - Liberazione interiore per la trasformazione del mondo: possiamo conoscerne la proposta e i percorsi sul sito (www.darsipace.it). Per Radio Rai ha condotto 3131, Dentro la sera, Lo Specchio del cielo, Sognando il giorno. È autore di sette raccolte di poesia e 22 saggi di filosofia, spiritualità, religione. L’ultimo libro, pubblicato dalle edizioni Paoline, si intitola La vita è l’opera. Una biografia. Dal 2004 dirige la collana Crocevia presso le Paoline. Nel 2009 Benedetto XVI lo ha nominato membro della Pontificia accademia di belle arti e lettere dei Virtuosi al Pantheon.

Il nuovo libro

La vita è l’opera è la biografia di Marco Guzzi, curata da Francesco Marabotti per le Paoline. Sollecitato dalle domande di Francesco Marabotti, che da molti anni partecipa ai gruppi Darsi pace, nel testo Marco Guzzi racconta la propria vita, spesso percorsa da travagli e sfide esistenziali, e nello stesso tempo affronta le tematiche umane, culturali e sociali che hanno caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di storia italiana e occidentale.

La vita è opera. Una biografia

Disponibile a partire da 3 giorno/i vota, segnala o condividi Perché un poeta finisce col fondare gruppi di liberazione interiore? Perché un filosofo conduce per anni trasmissioni radiofoniche di dialogo con il pubblico? Come mai un uomo sposato, e padre di tre figli, diventa una guida spirituale?

 
 
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