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venerdì 21 marzo 2025
 
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La vera storia di Oskar Schindler, il nazista diventato Giusto

24/01/2025  Reso celebre da Spielberg nel film "Schindler's list", ha vissuto sia prima sia dopo la guerra all'insegna degli eccessi. Marito infedele, amante dell'alcol e del lusso, ha però messo a rischio la sua vita per salvare quella di oltre mille operai ebrei provenienti da Auschwitz e impiegati nella sua fabbrica di Cracovia

Un'immagine del film "Schindler's list" di Steven Spielberg
Un'immagine del film "Schindler's list" di Steven Spielberg

Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale quasi nessuno voleva ricordare l’orrore dei campi di sterminio nazisti. Né chi nulla aveva fatto per impedire quell’immane crimine, né i sopravvissuti, che volevano solo dimenticare. Così, anche i nomi di quelli che poi sono stati chiamati Giusti, uomini e donne di diversi Paesi che a rischio della propria vita hanno salvato migliaia di ebrei, sono stati rimossi dalla storia. Fino a quando Steven Spielberg decise di girare un film tratto dal romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally, facendo così conoscere al mondo intero la vicenda di Oskar Schindler, un nazista che nel suo ruolo di direttore di una fabbrica di pentole a Cracovia operò per salvare dalle camere a gas il maggior numero possibile di ebrei, convincendo i comandanti dei lager che erano per lui preziosa manodopera volta alla produzione bellica.

In occasione dei 50 anni dalla morte di Oskar Schindler, avvenuta il 9 ottobre 1974 (era nato a Zwittau, nei Sudeti, il 28 aprile 1908), è uscita la biografia Oskar Schindler. Vita del nazista che salvò gli ebrei (Terra Santa Edizioni), di Francesca Cosi e Alessandra Repossi, che hanno fatto un lungo lavoro di ricerca compiendo numerosi viaggi nei luoghi in cui Schindler era nato e aveva vissuto. Un libro che non vuole essere un’agiografia, ma che mostra le tante ombre di un personaggio spregiudicato, amante del lusso, delle donne e dell’alcol. Anche dopo la guerra ha continuato a cercare di arricchirsi imbarcandosi in una serie di imprese fallimentari e non ha esitato ad abbandonare la moglie Emilie, che gli era sempre stata al fianco malgrado le sue tante infedeltà, e che aveva avuto un ruolo importante nel salvataggio degli ebrei. Ma, per qualche ragione imperscrutabile, quest’uomo dai tanti difetti e dalla dubbia moralità prese davvero a cuore la sorte degli ebrei, mettendo a rischio più volte la sua stessa vita. Il numero esatto dei nomi contenuti nella famosa lista di Schindler non è certo, si parla di oltre mille persone. Gli Schindlerjuden, come vennero chiamati gli ebrei sopravvissuti grazie a lui, Tel Aviv, al termine di un sontuoso banchetto in suo onore regalarono a Oskar Schindler il 2 maggio 1962  a Tel Aviv, al termine di un sontuoso banchetto in suo onore regalarono a Oskar Schindler un anello d’oro  con l’incisione in ebraico della scritta:  «Chi salva una vita salva il mondo intero». In seguito lo invitarono  a Gerusalemme a piantare un albero nel “Giardino dei Giusti” dello Yad Vashem (foto di copertina) .

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