«Ne ho parlato tanto ma non
smetterò mai di farlo perché,
a volte, una vita può
essere salvata anche solo
da un’intervista». Inizia così la nostra chiacchierata
con Monica Leofreddi che, senza
perdere tempo, accende i riflettori sul melanoma
che l’ha colpita poco tempo fa (nel 2015) e su
come sia riuscita a venirne a capo. «La prevenzione
è un’opportunità dei nostri tempi
e sarebbe folle non coglierla».
La sua storia, d’altronde, insegna che riuscire
a prendere in tempo un cancro può fare
la differenza. Un giorno ha accompagnato
il marito a una visita e ha deciso di farsi
controllare anche lei. Così, quasi per caso,
le è stato trovato un neo maligno che l’ha costretta
a essere operata ventiquattro ore dopo.
Per fortuna tutto è andato per il meglio
e, grazie alla diagnosi precoce, non ha nemmeno
dovuto fare la chemioterapia. E pensare
che la Leofreddi è sempre stata molto
attenta ai controlli periodici. «Infatti è avvenuto
poco dopo le due gravidanze ravvicinate,
quando, forzatamente, avevo un po’
abbassato la guardia sulla mia salute per dedicarmi
alla maternità».
Il melanoma colpisce maggiormente proprio
la fascia over 40 a cui appartiene la conduttrice
Rai ed è una delle prime cause di
mortalità a quell’età. Fortuna? Segno divino?
Resta il fatto che la medicina ha giocato
un ruolo importante nell’aver salvato la vita
a Monica, «e io rispetto molto la medicina.
In tutta onestà non sono una persona che
abusa di farmaci ma sono anche consapevole
che, arrivati a un certo punto, sia necessario
intervenire drasticamente».
I suoi due bambini, Riccardo e Beatrice, ne sono il perfetto esempio. «Cerco
di rinforzare le difese immunitarie
dei miei piccoli con cure omeopatiche
preventive che inizio in autunno e porto
avanti per tutto l’inverno ma, quando la
febbre sale troppo, non ci penso due volte
a usare la Tachipirina».
Anche l’adrenalina è un farmaco naturale
molto potente. «Nel mio lavoro è
quello che assumo di più. Quando ci sono
le dirette non ci si può fermare e si
va davanti alla telecamere in qualsiasi
stato». Anche in condizioni limite? «Una
volta feci una trasmissione sotto un forte
attacco intestinale. Senza entrare nei
dettagli, è stata una situazione che non
augurerei a nessuno ma, imbottita di tutto
quello che si poteva prendere, ce l’ho
fatta e sono arrivata fino alle fine».
Che Monica Leofreddi sia una roccia
lo si capisce dai suoi racconti, ma anche
dalla sua carriera che non l’ha mai delusa,
fin dagli esordi alla fine degli anni
Ottanta in una emittente televisiva
di Roma. Tuttavia, è un po’ meno tenace
per quanto riguarda l’esercizio fisico.
«Sono pigra, lo confesso. Ho un passato
da nuotatrice, quando ero molto giovane,
ma non mi si può certo definire una
sportiva». Eppure ha un fisico invidiabile,
in grande forma. «In realtà il pericolo
che corro col mio corpo è opposto. Ho
una muscolatura un po’ troppo presente
e, se l’alleno troppo, rischio di diventare
come il calciatore della Roma Sebino
Nela! Ve lo ricordate? Grande campione,
ma non proprio femminile». La Leofreddi,
perciò, preferisce lunghe camminate
e qualche esercizio mirato a riattivare il
metabolismo. Il grosso del lavoro, però,
è concentrato sull’alimentazione. «Per
anni ho creato diete fai da te con risultati
nulli che finivano per intristirmi e basta.
Poi ho capito che era il caso di affidarsi a
professionisti e tutto è cambiato. È una
strada che consiglio a tutti perché i risultati
si vedono e in più si ha la tranquillità
di essere seguiti da persone preparate».
Pasta e dolci due o tre volte alla settimana
e nessuna preclusione ai fritti anche
due volte in sette giorni. Dieta mediterranea,
quindi, ma con l’aggiunta di un
elemento esotico: lo zenzero. «Lo metto
un po’ ovunque perché agisce proprio
sul metabolismo andando a risvegliarlo.
Dalla mattina con l’acqua calda e il limone
fino ai vari piatti della giornata, è un
ingrediente che non manca più nella mia
cucina». La passione che Monica mette
nel parlare del cibo fa intuire che ci sia
un buon rapporto. «Amo il cibo, sia come
fruitrice che come cuoca. Senza falsa
modestia, me la cavo alla grande un po’
su tutto in cucina, ma i miei cavalli di battaglia
sono i risotti e i primi romani come
cacio e pepe e gricia».
Professionista molto apprezzata in televisione,
mamma attenta e ottima padrona
di casa: eppure la presentatrice
capitolina trova anche del tempo per sé.
«Coltivo la mia spiritualità perché è uno
spazio di cui ho bisogno per il mio equilibrio
personale. Sono cresciuta in una famiglia
cattolica e, in quegli insegnamenti,
sono diventata donna. Ho frequentato
la parrocchia da giovane e ho sviluppato,
negli anni, un amore puro e profondo
per papa Giovanni Paolo II». La Leofreddi
ha anche avuto l’occasione di
incontrarlo di persona per lavoro. «Sarà
banale a dirlo ma è stata un’emozione
fortissima. Quando me lo trovai davanti,
il primo e unico pensiero che ebbi fu
di dirgli che gli volevo bene». Per questo
motivo Monica si reca con una certa regolarità
presso la tomba di Wojtyla a portare
un suo saluto.
Molte sono le sfaccettature di questo
personaggio televisivo davvero tanto
amato dagli italiani. Forte e fragile allo
stesso tempo, è la sua umanità la fonte
del successo. «Di certo sono molto umana,
infatti sono la regina delle brutte figure. Se c’è la possibilità di farne una,
state certi che non perderò l’occasione.
Almeno, però, faccio ridere chi mi sta accanto
». La più buffa capitata? «Una volta
urlai a un mio amico quanto fosse brutta
quella nuova camicia che indossava. Accanto
a lui c’era la persona che gliel’aveva
regalata».
Racconti divertenti che non fanno che
aumentare la simpatia del pubblico per
Monica Leofreddi. Non che ce ne fosse
bisogno visti i risultati d’ascolto notevoli
della sua trasmissione Torto o ragione?
Il verdetto finale che conduce su Rai 1 dal
lunedì al venerdì.