Dopo tre apparizioni della Vergine Maria, verificatesi durante il
XIX secolo, a La Salette nel 1846, a Lourdes nel 1858, a
Castelpetroso nel 1888, la Madonna apparve nel 1917, la prima nel XX
secolo, a Fatima in Portogallo. La prima volta era domenica 13 maggio
e per questo la Chiesa festeggia la Madonna di Fatima in questo
giorno.
Lucia, Francesco e Giacinta, i tre veggenti pastorelli
Fatima era allora un villaggio della zona centrale del Portogallo
(Distretto di Santarém) sugli altipiani calcarei dell’Estremadura
a 20 km a SE di Leìria, (il nome Fatima, prima degli avvenimenti
delle apparizioni, era conosciuto esclusivamente come quello della
figlia di Maometto, morta nel 633).Ad un km e mezzo da Fatima, vi
era una frazione chiamata Aljustrel e qui nacquero e vissero i tre
protagonisti della storia di Fatima; Lucia Dos Santos nata nel 1907 e
i suoi due cugini Francesco Marto nato nel 1908 e Giacinta Marto nata
nel 1910; le due famiglie erano numerose, i Dos Santos avevano 5
figli ed i Marto 10 figli.Come molti ragazzi del luogo, i tre
cuginetti-amici, portavano a pascolare i piccoli greggi delle
rispettive famiglie, verso i luoghi di pascolo dei dintorni ogni
volta a loro scelta e con le pecore trascorrevano l’intera
giornata; a mezzogiorno consumavano la colazione preparata dalle loro
mamme e dopo recitavano il rosario.Nel 1916 fra aprile ed
ottobre, i tre ragazzi stupiti, furono testimoni di un fenomeno
prodigioso; apparve loro un angelo sfavillante di luce, che si
qualificò come l’Angelo della Pace e che li invitò alla
preghiera; le apparizioni furono in tutto tre, due volte alla “Loca
do Cabeço” e una volta al pozzo nell’orto della casa paterna.
Queste apparizioni, narrate da Lucia, vengono classificate come ‘Il
ciclo angelico’.
13 maggio 1917: la prima apparizione
Era la domenica 13 maggio 1917; i tre cuginetti dopo aver
assistito alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima,
tornarono ad Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le loro
pecore.Il tempo primaverile era splendido e quindi decisero di
andare questa volta fino alla Cova da Iria, una grande radura a forma
di anfiteatro, delimitata verso nord da una piccola altura.A metà
strada dal pendio, vicino ad un leccio, la luce sfolgorò ancora e
pochi passi più avanti videro una bella Signora vestita di bianco
ritta sopra il leccio, era tutta luminosa, emanante una luce
sfolgorante; si trovavano a poco più di un metro e i tre ragazzi
rimasero stupiti a contemplarla; mentre per la prima volta la dolce
Signora parlò rassicurandoli: “Non abbiate paura, non vi farò del
male”.
Il suo vestito fatto di luce e bianco come la neve, aveva
per cintura un cordone d’oro; un velo merlettato d’oro le copriva
il capo e le spalle, scendendo fino ai piedi come un vestito; dalle
sue dita portate sul petto in un atteggiamento di preghiera,
penzolava il Rosario luccicante con una croce d’argento, sui piedi
erano poggiate due rose.A questo punto la più grande di loro,
Lucia, chiese alla Signora “Da dove venite?” “Vengo dal Cielo”
e Lucia “Dal cielo! E perché è venuta Lei fin qui?”, “Per
chiedervi che veniate qui durante i prossimi sei mesi ogni giorno 13
a questa stessa ora; in seguito vi dirò chi sono e cosa desidero,
ritornerò poi ancora qui una settima volta”.E Lucia, “E
anch’io andrò in cielo?”, “Si”, e “Giacinta?”, “anche
lei”, “e Francesco?”, “anche lui, ma dovrà dire il suo
rosario”.La Vergine poi chiese: “Volete offrire a Dio tutte
le sofferenze che Egli desidera mandarvi, in riparazione dei peccati
dai quali Egli è offeso, e per domandare la conversione dei
peccatori?”. “Si lo vogliamo” rispose Lucia, “Allora dovrete
soffrire molto, ma la Grazia di Dio sarà il vostro conforto”. E
dopo avere raccomandato ai bambini di recitare il rosario tutti i
giorni, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, la
Signora cominciò ad elevarsi e sparì nel cielo.Lucia durante
tutte le apparizioni, sarà quella che converserà con la Signora,
Giacinta la vedrà e udirà le sue parole ma senza parlarle,
Francesco non l’udirà, ma la vedrà solamente, accettando di
sapere dalle due bambine, quello che la Signora diceva.
Il miracolo del sole
Anche questa volta, appena apparsa la Signora, Lucia domandò
“Signora chi siete e cosa volete da me?”; e Lei subito rispose:
“Io sono la Signora del Rosario; voglio una cappella costruita qui
in mio omaggio; che continuino a recitare il rosario tutti i giorni.
La guerra finirà e i soldati torneranno presto alle loro case; gli
uomini non devono offendere il Signore che è già troppo offeso”. La
Vergine a questo punto aprì di nuovo le mani e lanciò un raggio di
luce in direzione del sole e mentre Lei si elevava verso il cielo, i
tre veggenti poterono così vedere accanto al sole i tre membri della
Sacra Famiglia, Gesù Bambino, S. Giuseppe e la Madonna; in pochi
attimi ebbero anche la visione di un uomo adulto che benediceva il
mondo e la Madonna che a Lucia parve essere la Madonna Addolorata, e
infine una terza scena in cui vi era la Madonna del Carmelo con lo
scapolare in mano.
Il messaggio e il ruolo dei papi
I tre veggenti con la loro semplicità e tenacia, raccontarono la
sollecitudine della Vergine per le sorti dell’umanità, minacciata
da diversi flagelli e che per impedirli occorreva: penitenza, recita
del Rosario, consacrazione al suo Cuore Immacolato e la costruzione
di una Cappella in suo onore per trasformarla in meta di
pellegrinaggi di poveri, sofferenti e penitentiNaturalmente, per
un lungo periodo la vicenda e il messaggio restarono nell’oblio e
nel ristretto orizzonte di un semisconosciuto ambiente di poveri
pastori e contadini.Il 28 aprile 1919 si diede inizio alla
costruzione della Cappellina delle Apparizioni; il 13 ottobre 1930 il
vescovo di Leira dichiarò “degne di fede le visioni dei bambini
alla Cova da Iria”, autorizzando il culto alla Madonna di Fatima;
il 13 maggio 1931 l’episcopato portoghese, secondo il messaggio di
Fatima, fece la prima consacrazione del Portogallo al Cuore
Immacolato di Maria.Il 31 ottobre 1942 papa Pio XII, in un
radiomessaggio consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria e il 7
luglio 1952 consacrò a Maria i popoli della Russia, come aveva
chiesto la Celeste Signora a Fatima.
L’avverarsi della minaccia
con la Seconda Guerra Mondiale, fece ricordare ai cristiani il
messaggio di Fatima; il 13 maggio 1946 con la presenza del legato
pontificio, cardinale Benedetto Aloisi Masella, davanti ad una folla
di ottocentomila pellegrini, ci fu l’incoronazione della statua
della Vergine di Fatima.I papi attraverso loro delegati, come
fece Pio XII, o recandosi personalmente in pellegrinaggio, come fece
Paolo VI il 13 maggio 1967, in occasione del 50° anniversario delle
Apparizioni e Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982, un anno esatto
dopo l’attentato subito in Piazza S. Pietro, il cui proiettile è
incastonato nella corona della statua in segno di riconoscenza, hanno
additato Fatima come un faro che ancora oggi continua a gettare la
sua luce, per richiamare il mondo disorientato verso l’unico porto
di salvezza.
Il "Terzo Segreto" e la profezia sull'attentato a papa Wojtyla
La terza parte del messaggio ricevuto, fu messo per iscritto da
suor Lucia, allora ancora suora di Santa Dorotea, il 3 gennaio 1944,
il documento inviato in Vaticano, è stato letto da tutti i pontefici
succedutisi e da pochissimi altri stretti collaboratori e conservato
presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.L’intero
messaggio della Vergine è stato a lungo oggetto di congetture ed
esegesi da parte di teologi e studiosi, cattolici e non. Ma la terza
parte, tenuta segreta dalla Chiesa, è stata quella che ha fatto
credere a catastrofi, che avrebbero sconvolto la vita della Chiesa
stessa, cosicché i pontefici preferirono non divulgarla, rimandando
dopo la lettura, la busta sigillata alla suddetta Congregazione, dove
è stata custodita sin dal 1957.
Si riporta uno stralcio della comunicazione letta il 13 maggio
2000 a Fatima, presente il Papa: “Tale testo costituisce una
visione profetica paragonabile a quelle della Sacra Scrittura, che
non descrivono in senso fotografico i dettagli degli avvenimenti
futuri, ma sintetizzano e condensano su un medesimo sfondo fatti che
si distendono nel tempo in una successione e in una durata non
precisate. Di conseguenza la chiave di lettura del testo non può che
essere di carattere simbolico. La visione di Fatima riguarda
soprattutto la lotta dei sistemi atei contro la Chiesa e i cristiani
e descrive l’immane sofferenza dei testimoni della fede dell’ultimo
secolo del secondo millennio. È una interminabile Via Crucis guidata
dai Papi del ventesimo secolo.Secondo l’interpretazione dei
pastorelli, interpretazione confermata anche recentemente da suor
Lucia, il “Vescovo vestito di bianco” che prega per tutti i
fedeli è il Papa. Anch’egli, camminando faticosamente verso la
Croce tra i cadaveri dei martirizzati (vescovi, sacerdoti, religiosi,
religiose e numerosi laici) cade a terra come morto, sotto i colpi di
arma da fuoco.
Dopo l’attentato del 13 maggio 1981, a Sua
Santità apparve chiaro che era stata “una mano materna a guidare
la traiettoria della pallottola”, permettendo al “papa
agonizzante” di fermarsi “sulla soglia della morte”. In
occasione di un passaggio da Roma dell’allora vescovo di Leiria -
Fatima, il papa decise di consegnargli la pallottola, che era rimasta
nella jeep dopo l’attentato, perché fosse custodita nel Santuario.
Per iniziativa del vescovo essa fu poi incastonata nella corona della
statua della Madonna di Fatima.
Il significato teologico del messaggio di Fatima
Il santuario mariano di Fatima è uno dei luoghi più venerati dai
fedeli cattolici e in questo luogo, sacro per l’apparizione di
Maria, papa Giovanni Paolo II volle recarsi di nuovo il 13 maggio
2000, per procedere alla beatificazione dei fratelli Marto, al
termine della celebrazione il cardinale Segretario di Stato, Angelo
Sodano diede lettura della comunicazione in lingua portoghese, sul
terzo segreto di Fatima; ed appena un mese dopo, il 26 giugno 2000,
il Papa ne autorizzò la divulgazione pubblica da parte della
Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnata da opportuno
commento teologico del Prefetto, cardinale Joseph Ratzinger. Ecco uno
stralcio: «La parola chiave di questo “Segreto”, è il triplice
grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva
sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni
sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella
speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a
questo….”».