Cara prof., vivo in una cittadina di provincia e ho due bambini che vanno alla scuola elementare. Con le scuole finite il 7 giugno e senza aiuti famigliari, mi sono ritrovata come sempre a fare i salti mortali per conciliare famiglia e lavoro.
Si parla tanto di politiche per fronteggiare la denatalità ma poi noi mamme ci troviamo sempre sole ad affrontare le difficoltà.
ROBERTA
Risposta di Paola Spotorno
– Cara Roberta,
hai perfettamente ragione, è inutile continuare a parlare di calo demografico senza cercare di dare risposte a chi, come te, tutti i giorni si trova a dover fare i conti con la gestione della famiglia e dei figli.
L’estate certamente è il periodo più critico e se non vivi in Comuni che attivino centri estivi può diventare anche molto caro. Dovresti informarti se, magari nei mesi di luglio e agosto, la scuola dei tuoi figli ha attivato dei progetti visto che, con il piano estate 2024, il ministero dell’Istruzione ha stanziato 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni.
Tutto questo avviene attraverso la presentazione di progetti che possono prevedere attività ricreative, sportive, musicali, teatrali, a tema ambientale. Purtroppo il limite del piano è che non sempre i progetti vengono presentati dalle scuole. Questo può accadere per carenza di disponibilità da parte dei docenti e personale Ata o perché altri enti e associazioni sportive non hanno deciso di aderirvi.
Il consiglio che posso darti, ovviamente ormai per l’anno prossimo, è di incalzare i rappresentanti del consiglio di circolo della tua scuola. Loro potranno far pressione, fin da subito, con la dirigenza scolastica perché si attivi in tempo utile per offrire quel supporto alle famiglie. Supporto che non deve più essere sulla carta o nelle buone intenzioni, ma diventare realtà.