Nessuno possiede la Verità, perché è essa a possederci. Il credente in Cristo Signore sa che ci può essere un’unica religione assolutamente vera, ma sa che le altre religioni non sono false, ma partecipano a loro modo della verità ed esprimono la ricerca di senso delle donne e degli uomini di epoche e luoghi diversi. Le religioni quindi non sono equidistanti dalla Verità, ma chiamate a parteciparvi, secondo quella scansione e quelle modalità, ispirate al dialogo, espresse nella dichiarazione del Vaticano II Nostra aetate. Il criterio di verità delle appartenenze religiose, per il cristiano, è lo stesso Cristo, in quanto in Lui si realizza la più completa unione-alleanza fra Dio e l’uomo, l’Eterno e il tempo, l’Infinito e il finito. Ma, siccome in Lui e per Lui tutto è stato creato e nulla esiste senza di Lui, non si esclude che, sia pure in modo frammentario e confuso, si presentino tracce del Verbo nelle altre appartenenze religiose e per- no in chi non crede. Si deve perciò evitare ogni comportamento conflittuale di tipo fondamentalista, che, nella forma della guerra fra religioni, in passato ha prodotto crimini atroci e rischia di produrne ancora, se non si crea un dialogo interreligioso nutrito di conoscenza e reciproco rispetto.