Non aspettavo più niente dal nostro cinquantesimo, perché so che lui è allergico ai regali, me l’ha sempre detto! La mattina del nostro anniversario – era un sabato – sono arrivate le due figlie con un gran mazzo di fiori: nessuna meraviglia, loro mi somigliano. Stavamo mangiando noi due soli (per prudenza, a causa del Covid) quando è suonato il citofono: sono corsa, un gran mazzo di rose con un bigliettino rosso: “Ti amo, tuo marito”. Ero sorpresa, commossa, felice fino alle lacrime. Voglio condividere questa gioia! BENEDETTA
— Ci scommetto, cara Benedetta, che c’è una schiera di donne, me compresa, che si commuove alla tua splendida lettera, capace di gustare la gioia, la sorpresa, l’inaspettato; tra l’altro descritto da te con efficacia, batticuore, meraviglia che sei così capace di condividere... Evviva: il marito “allergico ai regali” si è convertito, ti ha sorpreso, ti ha fatto gustare una ricorrenza di nozze d’oro imprevista, e voi due a tavola, con il pranzetto preparato da te... e lui che ha gustato la tua felicità, «felice di avermi sorpreso», come scrivi. Ma... c’è un ma, o meglio, una dimenticanza abissale, che oso mettere nero su bianco, spero senza rovinarti la festa, che del resto è già passata. La percezione che emana dalla tua lettera è che il cinquantesimo di nozze sia un anniversario tuo, in cui tu ti aspetti di essere celebrata, riconosciuta, ricca di doni. Ma non era il vostro anniversario? Non erano cinquant’anni che avete trascorso assieme, a uno a uno, con i normali alti e bassi di una lunga convivenza?
Tu “sapevi già” che lui si sarebbe limitato a farti gli auguri e lui ti ha sorpreso con il grande mazzo di rose rosse, mostrandoti coi fatti che lui nel vostro cammino assieme è cambiato, ti ha “ascoltato” con il cuore! Tu credevi di saperlo a memoria, «allergico ai regali» (ti cito). Ma tu cos’hai fatto per il suo cinquantesimo? Sei rimasta concentrata sulle tue attese, come se l’anniversario fosse tuo e non vostro! Ma tu come hai celebrato lui che ti ha regalato cinquant’anni della sua vita? «A lui non piacciono i regali», ti sento obiettare. È vero, gli hai preparato un bel pranzetto, l’hai abbracciato per la sorpresa delle rose, ma non hai celebrato i vostri cinquant’anni, cioè non hai celebrato il vostro incontro, ogni giorno, nel vostro lettone. Vostro, cioè sano. Un dono l’uno per l’altra. Hai ancora tempo.