Siamo i nonni di due ragazzi di 12 e 15 anni che frequentano la nostra casa. La loro mamma ci telefona spesso per lamentarsi del loro comportamento. Cosa dobbiamo fare? Fingere di non sapere o appoggiare nostra figlia rimproverando i comportamenti sbagliati? Quale ruolo educativo deve avere un nonno?
NONNA IDA
— Cara Nonna Ida, il ruolo educativo del nonno non può sostituire quello dei genitori. Quando i vostri adorati nipoti vengono da voi, a voi spetta l’educazione relativa a quello che succede nel “qui e ora” della vostra casa. Se i ragazzi con voi sono educati e rispettosi e non c’è nulla che vi fa preoccupare riguardo ai loro comportamenti, non potete assumervi la responsabilità di correggerli per qualcosa che non vedete e di cui voi non sapete nulla, almeno ufficialmente. Se i ragazzi vi raccontano storie ed episodi della loro vita, in relazione a fatti che avvengono fuori dalla vostra casa e che vi sembrano preoccupanti, allora voi potete dare il vostro parere e fornire indicazioni e suggerimenti, affinché non facciano errori e non si mettano nei pericoli. Ma non potete usare le informazioni che la mamma vi comunica per “stenderli al tappeto” quando vengono da voi, perché interrompereste il rapporto di fiducia che loro hanno creato con voi. Rispetto al vostro ruolo educativo, io penso che i nonni possano dare consigli ai genitori, quando questi si confrontano con loro e chiedono aiuto. Allo stesso tempo i nonni devono educare i nipoti mentre li hanno vicini a loro, senza però sostituirsi a mamma e papà. Infine, nel vostro caso specifico l’unica possibilità che vedo di “entrare” nei problemi di cui ti parla tua figlia è quello di chiederle l’autorizzazione a dire apertamente una frase del tipo: «La vostra mamma mi ha telefonato e ha detto che è molto preoccupata perché vi sono successe cose che la fanno stare molto in pensiero». Fatta questa premessa, potrai confrontarti con loro su ciò che tua figlia ti ha raccontato, raccogliere la loro versione dei fatti, fornire il tuo parere e aiutarli a rivedere ciò che di pericoloso o sbagliato ci può essere nelle loro azioni. Potrebbe però succedere che i tuoi nipoti non abbiano voglia di parlarne o utilizzino questo confronto per allearsi con te contro tua figlia, definendola ansiosa o preoccupata. Per evitare questa eventualità, potresti dire a tua figlia di presentarsi un giorno con loro a casa tua così che tutti insieme possiate parlare di ciò che sta succedendo. Di tutte le proposte che ti ho fatto, quest’ultima mi sembra quella che potrebbe permettere a tutti voi di aiutare i due ragazzi, in una prospettiva cooperativa dove l’alleanza degli adulti è diretta e trasparente e non avviene alle spalle di nessuno.