Questa estate ho deciso di far trascorrere a tutta la mia famiglia una settimana in un luogo in cui non è disponibile wi-fi e la copertura della linea è assente.
L’ho scoperto leggendo le recensioni relative alla struttura di cui saremo ospiti, che si lamentavano solo di questo aspetto del resort in cui andremo, che per tutto il resto sembra essere incanto puro, poiché offre un contatto diretto con la natura, un mare cristallino e cibo a chilometro zero. Incontreremo altre famiglie con figli con cui fare amicizia.
Mio marito non era molto d’accordo con questa scelta, ma alla fine ha ceduto, anche perché due dei nostri tre figli di 12 e 14 anni a me sembrano davvero dipendenti dal loro smartphone. Mio marito dice di non comunicare ai figli che - dove andremo - dovranno rimanere sconnessi. Io credo che si debba dire loro la verità e motivare la scelta fatta. Lei cosa ne pensa?
EMANUELA
— Cara Emanuela, ti prepari a una settimana di “digital detox” familiare. Alla luce di ciò che scrivi, la tua mi sembra una buona proposta da fare ai figli. Mentre sarete in un luogo meraviglioso sperimenterete anche l’impatto che la non connessione ha sulle vostre vite, sul vostro modo di stare in relazione, sulle scelte che farete per trascorrere il tempo libero.
Ti anticipo che non sarà una cosa facile. Un’esperienza simile è stata proposta a una cinquantina di adolescenti di una scuola superiore e solo una manciata di loro è riuscita a rimanere fuori dai social network per l’intera settimana. Un quinto di loro non ha retto nemmeno per il tempo di un giorno. Lo racconta in modo coinvolgente, Angela Biscaldi in “Una settimana senza social” (San Paolo) un libro che ti consiglio di leggere con la tua famiglia prima della partenza e che mette in luce le molte criticità che connotano la vita dei ragazzi, ma anche di noi adulti, quando siamo iperconnessi.
Se fossi in voi, lo comunicherei ai figli prima di partire. Certo questo vi esporrà a rimostranze e minacce di rifiuto a partire, ma consentirà ai vostri figli di avvertire tutti gli amici con cui condividono la vita online, informandoli che per un sette giorni diventeranno irrintracciabili. Rendere belli quei sette giorni senza connessione non dovrebbe essere difficile, considerato che sarete in un luogo bellissimo e circondati da famiglie con cui iniziare nuove amicizie. Consiglio a te e a tutti i genitori di leggere il bellissimo “100 cose che abbiamo perso per colpa di Internet” di P. Paul (il Saggiatore) che propone 100 riflessioni per capire cosa l’online ha tolto alle nostre vite, tra cui sono incluse queste voci: stare soli con se stessi, una buona notte di sonno, guardare fuori dal finestrino, chiacchierare con gli sconosciuti. Nel vostro digital detox voi potrete riappropriarvi di tutto questo. E non mi sembra poco