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domenica 27 aprile 2025
 
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Se non c'è posto per i più piccoli nelle battaglie per il futuro

16/01/2020  Tanti bambini sono sfruttati per estrarre il coltan necessario per i nostri dispositivi elettronici

Qualche giorno fa, una suora comboniana mi ha sorpreso con una domanda mentre l’accompagnavo alla fermata del bus. Poco prima le avevo chiesto cosa pensava della questione dell’immigrazione, visto che per molti anni è stata missionaria in Africa. Quando ormai il dialogo sembrava giunto al termine, mi ha chiesto: «Ma tu sai cos’è il tantalio?». Dal suo sguardo ho capito che non si trattava di una battuta, ma di una domanda seria. E allora ho dovuto confessare la mia ignoranza. Ho imparato così che il tantalio è un minerale estratto dal coltan, la sabbia nera che si trova soprattutto in Congo, sfruttando la manodopera dei bambini. Poi la suora ha fissato il cellulare che avevo in mano e allora ho capito che il lavoro e la sofferenza di quei bambini erano finiti anche lì, nel mio cellulare. Il tantalio è un minerale che sta diventando sempre più prezioso proprio perché utilizzato nelle fabbriche che producono i nostri dispositivi elettronici. Mentre tornavo da solo a casa ho ripensato ai giovani e alle loro battaglie per il futuro del pianeta e mi sono chiesto quanto sarebbero disposti a rinunciare ai loro smartphone per salvare migliaia di bambini dallo sfruttamento e dalla morte. Attraverso le loro proteste, i giovani ci stanno parlando di loro stessi, dei loro sogni e delle loro paure. Mi colpisce però che queste battaglie contro il riscaldamento globale della terra siano portate avanti dalla generazione più consumistica di tutti i tempi. Questi giovani sembrano davvero spaventati per il loro destino al punto da non vedere più le ingiustizie attuali. Sono coinvolti nelle battaglie di Greta Thunberg perché vedono in esse una possibilità di difendere i loro diritti, eppure non si accorgono di tutti quei diritti che oggi vengono negati a uomini e donne oppressi e violentati nei loro Paesi, costretti a fuggire e a sfidare la morte affinché il loro presente possa avere non un futuro, ma almeno un altro giorno. Forse ha ragione la mia amica comboniana: oggi non possiamo annunciare il Vangelo ai giovani senza sapere che fine fa il tantalio!

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