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mercoledì 12 febbraio 2025
 
la decisione
 

Trans e gay, il Vaticano: possono ricevere il Battesimo ed essere padrini e testimoni di nozze

09/11/2023  Il via libera in un documento del Dicastero per la Dottrina della Fede a firma del prefetto Fernandéz e approvato dal Papa il 31 ottobre scorso a patto che non si «crei scandalo tra i fedeli». Anche le persone omosessuali che convivono con un’altra persona possono essere padrini purché conducano «una vita conforme alla fede e all’incarico che assumono»

Il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Victor Manuel Fernandez (Reuters)
Il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Victor Manuel Fernandez (Reuters)

Le persone transessuali, anche se si sono sottoposte a trattamento ormonale o a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso, possano chiedere e ricevere il battesimo «se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli». Possono anche essere padrini e testimoni di nozze in chiesa. Via libera anche a padrini omosessuali che convivono con un'altra persona, basta che conducano «una vita conforme alla fede e all’incarico che assume». E vanno battezzati i bambini delle coppie omosessuali anche se nati dall’utero in affitto purché ci sia la fondata speranza che vengano educati alla fede cattolica.

Sono le indicazioni, approvate da papa Francesco il 31 ottobre scorso, che arrivano dal Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale Victor Manuel Fernandez, in risposta ad alcuni quesiti che erano stati inviati al Dicastero a luglio da monsignor José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile, contenente alcune domande riguardo alla possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive. Decisioni destinate a suscitare polemiche ma che, spiegano dal Vaticano, «ripropongono, in buona sostanza, i contenuti fondamentali di quanto, già in passato, è stato affermato in materia da questo Dicastero».

Per quanto riguarda il battesimo di fronte ai dubbi «sulla situazione morale oggettiva in cui si trova una persona», oppure sulle «sue disposizioni soggettive verso la grazia» (e dunque anche quando non appare pienamente il proposito di emendarsi) il Dicastero propone alcune considerazioni. La Chiesa insegna che, quando il sacramento del Battesimo «viene ricevuto senza il pentimento per i peccati gravi, il soggetto non riceve la grazia santificante, sebbene riceva il carattere sacramentale», che è indelebile, come si legge nel Catechismo, e «rimane per sempre nel cristiano come disposizione positiva alla grazia».

Attraverso citazioni di san Tommaso e sant’Agostino, il Dicastero ricorda che Cristo continua a cercare il peccatore e quando sopraggiunge il pentimento, il carattere sacramentale ricevuto dispone immediatamente a ricevere la grazia. Per questo papa Francesco ha ripetuto più volte che la Chiesa non è una dogana e, specialmente per quanto riguarda il battesimo, non si dovrebbe chiudere la porta a nessuno.

Per quanto riguarda la figura dei padrini di battesimo e di testimoni di nozze, ovvero le persone chiamate a sostenere gli interessati nella fede, le indicazioni del Vaticano sono profondamente innovative. «A determinate condizioni, si possono ammettere», si legge nel documento, ma si ricorda che questo compito non costituisce un diritto, e dunque «la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale».

Nessun problema, inoltre, per la persona transessuale ad essere testimone di un matrimonio perché nulla lo vieta nella «vigente legislazione canonica universale». Una seconda parte della nota riguarda le persone omoaffettive.

Possono figurare come genitori di un bambino da battezzare anche se adottato o ottenuto con «altri metodi come l’utero in affitto»? Il Dicastero risponde perché«il bambino venga battezzato ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica».

Il documento invoca debita prudenza per «salvaguardare il sacramento del Battesimo e soprattutto la sua ricezione, che è bene prezioso da tutelare, poiché necessaria per la salvezza». Ma ricorda che bisogna «considerare il valore reale che la comunità ecclesiale conferisce ai compiti di padrino e madrina, il ruolo che questi hanno nella comunità e la considerazione da loro mostrata nei confronti dell’insegnamento della Chiesa».

Infine, si suggerisce la possibilità che «vi sia un’altra persona della cerchia familiare a farsi garante della corretta trasmissione al battezzando della fede cattolica».

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