L'anno scorso i Ricchi e Poveri, al completo con il rientro di Marina Occhiena dopo 40 anni, avevano infiammato il teatro Ariston a Sanremo con la loro esibizione. Sarebbe dovuto seguire un album e un tour, ma poi la pandemia ha bloccato tutto. La strada riprende adesso con il terzo appuntamento del ciclo “A Grande Richiesta”, show in prima serata, alle 21 che Rai 1 ha organizzato per festeggiare la carriera del gruppo che da oltre cinquant’anni porta la musica italiana nel mondo. “Che sarà sarà” è il titolo della serata evento condotta da Carlo Conti. Al centro dello show "ReuniON", il titolo dell'album in uscita venerdì prossimo: 21 tracce che racchiudono i grandi successi dagli anni ’60 agli anni ’90, per la prima volta eseguiti dal gruppo nella formazione originaria: Angela Brambati, Franco Gatti, Marina Occhiena e Angelo Sotgiu, con la partecipazione eccezionale di José Feliciano che ha reinterpretato “Che sarà”, presentata al Festival di Sanremo del 1971 quando si classificò seconda proprio nell’interpretazione dei Ricchi e Poveri in abbinamento allo straordinario cantante e musicista portoricano.
Nel corso della serata, l’ascolto di tanti successi eseguiti dai Ricchi e Poveri, anche in compagnia di ospiti e amici, da Al Bano a Roberto Vecchioni e Ivan Urgant (il conduttore di “Ciao 2020”, il programma della tv russa trasmesso interamente in italiano la notte di Capodanno), in un racconto che abbraccia passato e presente, attraverso canzoni come “Mamma Maria” o “Sarà perché ti amo” amatissime anche dai bambini di oggi.
Il progetto è stato realizzato sotto la direzione musicale del maestro Lucio Fabbri, che ha curato il nuovo arrangiamento rivisitando il repertorio degli anni ’70 con sonorità moderne: «Incontrare per la prima volta i Ricchi e Poveri nel mio studio per mettere le basi del loro nuovo album è stato da subito sorprendente – afferma Lucio Fabbri. Angela, senza esitazione, mi ha detto: “Noi vogliamo che sia un disco rock!”, e pochi istanti dopo, tutti insieme, si sono messi a cantare a cappella alcuni brani di Crosby, Stills, Nash & Young, rivelando le loro origini musicali a dispetto dell’immagine “pop” che hanno sviluppato nel corso della loro carriera.
Un’altra sorpresa è stata poi scoprire la loro passione anche per Beatles, Bee Gees, Queen e per tutti i grandi gruppi vocali della storia del rock.
È stato, dunque, molto facile trovare una sintonia con loro – conclude il maestro Fabbri – che ci ha portato a realizzare un album di grandissimo spessore artistico, non esattamente un disco “rock”, se mai lo definirei un disco “anche” rock, e certamente un disco storico, unico e con un respiro musicale decisamente internazionale».
L’uscita dell’album è stata anticipata dal singolo “L’ultimo amore”, primo brano della carriera dei Ricchi e Poveri, inciso nel 1968, cover di Everlasting Love resa famosa dai Love Affair, rivisitato e riarrangiato da Matteo Cantaluppi con sonorità dance anni ’90 e la scelta di un videoclip d’animazione.