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domenica 09 febbraio 2025
 
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Ucciso il magistrato che indagava sull’attentato al nostro ambasciatore Attanasio

05/03/2021  L’assassinio del giudice militare è avvenuto sulla stessa strada dove hanno perso la vita il diplomatico italiano, il carabiniere di scorta e l’autista. Pare tornasse da una riunione tenutasi a Goma sulla sicurezza dell’area, ma non ci sono conferme che l’attentato sia connesso con l’assalto del 22 febbraio scorso

Nuove ombre sulla vicenda dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, assassinato in Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio scorso, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista del Programma Alimentare mondiale Mustapha Milambo. Lungo quella stessa strada, che corre dalla città di Goma verso Rutshuru e il Parco dei Virunga, il 2 marzo è stato ucciso anche il magistrato Williams Mulahya Hassan Hussein, che aveva avviato indagini sull’agguato di pochi giorni prima.

Con il magistrato viaggiava anche il colonnello Lumbu, ufficiale dell’esercito regolare (le Fardc, Forze Armate della RD Congo), rimasto gravemente ferito nella sparatoria.

Dalle ricostruzioni sembra che Mulahya, magistrato presso il Tribunale militare di Rutshuru, stesse tornando da una riunione tenutasi a Goma, la città affacciata sul lago (capoluogo della regione del Nord Kivu). Il meeting pare riguardasse la questione della sicurezza dell’area, in particolare riguardo l’omicidio del diplomatico italiano e dei suoi accompagnatori.

In un comunicato inviato all’agenzia di stampa Fides, l’Ong locale Cepadho (Centro Studi per la Pace, la Democrazia e i Diritti Umani) scrive di “aver appreso con forte sgomento dell'assassinio del maggiore William Assani”, rimasto vittima di un attacco subìto “all'altezza di Katale, sull'asse stradale Rutshuru-Goma”. Katale si trova a diversi chilometri dal luogo in cui fu attaccato il convoglio di Luca Attanasio. Anche in questo caso il commando era costituito da un gruppo di uomini armati, non identificati, uno dei quali sarebbe stato a sua volta ucciso dalla reazione messa in atto dai militari governativi.

Nel comunicato, tra l’altro, il Cepadho “condanna con forza questo atto spregevole e barbaro, da considerarsi un vero sabotaggio alla magistratura, visto l'impegno e l'abnegazione che ha caratterizzato il magistrato militare nel territorio di Rutshuru”.

Non ci sono conferme che l’omicidio possa essere in diretta relazione con la tragica vicenda del nostro ambasciatore. Mulahya, infatti, aveva in carico diverse inchieste riguardanti abusi, violenze e atti di bracconaggio perpetrati da militari delle truppe congolesi.

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