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lunedì 16 settembre 2024
 
ucraina
 

Il vescovo di Kiev avverte: "La disinformazione fa male al nostro popolo"

14/02/2022  Monsignor Vitalii Kryvytskyi ringrazia papa Francesco per le sue preghiere in favore della pace. E sottolinea: "Una parte delle notizie sulla situazione qui non è veritiera e provoca danni al Paese". Un appello rivolto a politici e giornalisti: "Ricordatevi che le parole hanno un peso"

Monsignor Vitalii Kryvytskyi.
Monsignor Vitalii Kryvytskyi.

dalla nostra inviata in Ucraina

«Come rappresentante del popolo cattolico ucraino sono profondamente grato al Papa perché alza la sua voce in favore dell’Ucraina. Nel mio Paese il Santo Padre gode di una grande credibilità presso il popolo ucraino, è al primo o secondo posto fra le personalità ritenute più autorevoli. Molte persone si rivolgono alla Chiesa perché cercano persone e istituzioni non coinvolte nella politica. La gente sa che la Chiesa resta sempre e le dà grande fiducia». Papa Francesco all’Angelus è tornato ancora una volta a esprimere la sua profonda preoccupazione per la situazione ucraina e a pregare per la pace in questa terra, il vescovo romano-cattolico della diocesi di Kiev-Zhytomyr monsignor Vitalii Kryvytskyi, nella curia vescovile di Kiev sede della cattedrale di Sant’Alessandro, riflette sulla minaccia di un possibile conflitto.

La Chiesa cattolica ucraina, di rito latino e di rito bizantino, si unisce alle altre chiese per chiedere con forza e determinazione, tutti insieme, la pace e la risoluzione dei conflitti attraverso la via del dialogo. E lo fa, spiega il vescovo, salesiano, originario di Odessa, attraverso la voce del Consiglio ucraino delle Chiese e organizzazioni religiose – istituzione nata nel 1996 per unire gli sforzi di diverse denominazioni religiose cristiane, ma anche musulmani ed ebrei, per rivitalizzare la vita spirituale ucraina. «Il Consiglio, che ha sede a Kiev, ha preparato un forte appello – che sta per essere pubblicato – rivolto al popolo ucraino, alla Russia e a tutta la comunità internazionale. Chiediamo alla comunità europea e occidentale che non manipoli l’Ucraina, non giochi con il nostro Paese per i suoi interessi. Facciamo appello al fatto che nessuna conflittualità può essere risolta con la guerra. Lanciamo un appello al popolo ucraino affinché resti compatto e unito in questo momento difficile».  

Non esiste alcun fondamento e reale motivo per lo scoppio di una guerra, sottolinea monsignor Kryvytskyi.  «Ma nel racconto degli eventi e nell’informazione abbiamo visto tante bugie». Racconta un aneddoto: «Ieri sono andato in auto al supermercato e il parcheggio era pieno di macchine. Ho pensato che il negozio fosse già stato preso d'assalto e che la gente lo stesse svuotando accaparrandosi di tutti gli alimenti, per prepararsi alla guerra. Invece, quando sono entrato, non ho visto carrelli stracolti di viveri, ma gente che faceva tranquillamente la spesa».

Il vescovo non usa mezzi termini e mette in evidenza i danni che la disinformazione – o comunque un’informazione distorta – produce su un Paese come l’Ucraina. «Vediamo approcci mediatici molto diversi rispetto alla crisi, i vari media forniscono chiavi di lettura differenti. Da un alto, certi mezzi di comunicazione cercano di raccontare i fatti oggettivi, altri esprimono delle riflessioni e opinioni che, però, vanno a discapito dell’Ucraina. E cosa succede oggi? L'Ucraina sta già soffrendo: gli investitori cercano di portare via i soldi dal nostro Paese, la moneta nazionale si svaluta e i prezzi aumentano, le compagnie aeree fermano i voli nel nostro territorio, una parte delle ambasciate hanno ritirato i corpi diplomatici. Tanta gente pensa di emigrare. E tutto questo a causa di notizie diffuse senza che siano giustificate da motivi reali e oggettivi».

Il vescovo si pone allora una domanda: «Queste notizie servono alla gente o sono strumento di manipolazione nelle mani altrui, di persone alla quali la disinformazione conviene?». E continua: «Lancio un messaggio a politici e giornalisti: ricordatevi sempre che ogni parola ha un peso e una conseguenza».

Nella foto: monsignor Vitalii Kryvytskyi, 49 anni, vescovo della diocesi di Kiev-Zhytomyr. 

 
 
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