Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 10 ottobre 2024
 
Dopo tutto
 
Credere

Viva la scuola, la casa dove si impara a riconoscere gli errori

12/09/2024  «L’inizio di un nuovo anno è un evento festoso, ma è ora di smetterla con la “scuola chioccia”, che giustifica tutto» Dalla rubrica di Credere "Dopo tutto" di Monica Mondo

Ricomincia la scuola!
È l’avvenimento più festoso di questo vero capodanno, settembre. Perché i bambini, i ragazzi sono belli, bellissimi. Emozionati, curiosi, preoccupati, ma felici di ritrovarsi coi compagni, tutti tesi a ricominciare. E vivere è cominciare, sempre, ricordava Cesare Pavese.

Al solito, la scuola comincia con le cattedre scoperte, con gli istituti sgarruppati, mancano le palestre, la carta igienica, e per i più piccoli manca l’orario definitivo, costringendo i genitori a salti mortali sul lavoro. Però, solo la scuola è garanzia di futuro. Solo la cultura permette sviluppo, cambiamenti sociali e soprattutto profondità umana. Ne vediamo poca, in adulti e giovani, appiattiti su un tirare avanti, vivacchiando, sopravvivendo, tra uno sprazzo e l’altro di vitalismo. Poche domande, figurarsi le risposte.

Per cui, bella la scuola, ma dipende a cosa serve. Non solo a badare ai minori, a parcheggiare i figli, a passare il tempo, a star seduti qualche ora provando a scuotersi per un’improvvisa attenzione. È già qualcosa, ma non basta. La scuola non serve a rendere gli allievi competitivi a qualunque costo. Non a riempirli di nozioni, ma questo lo si lamentava decenni fa, oggi qualche nozione non sarebbe male impararla. Almeno la linea del tempo e un’idea dello spazio terrestre.

Allora continuiamo con ovvietà che diventano nuove, rivoluzionarie e passibili di critiche indignate dalla sociologia e psicologia spicciola che si diffonde mediaticamente. A scuola si impara a riconoscere gli errori. Ad essere corretti, con giudizi e voti e parole. A distinguere il bene dal male, i vizi e le virtù. Esistono eccome, non tutto è relativo allo stato fisico-psico-ambientale che mi ritrovo addosso. Si impara a comprendere che la libertà non è fare quel che vuoi, ma è seguire il bene per te e per gli altri. Che non tutti i desideri sono un diritto. Che non è bene tutto quel che io desidero.

Che ci sono anche insegnanti affascinanti che vale la pena seguire. Che la diversità è una ricchezza, e ha qualcosa da dare e da ricevere, che hai un valore perché esisti e sei come sei, non per successi, soldi, bellezza e followers. Altrimenti non ci si stupisca, poi, quando un ragazzo uccide la sua famiglia per “emanciparsi” o ammazza per strada una sconosciuta perché gli va, era il feeling di quel momento.

Smettiamola allora con la scuola chioccia, la scuola psicologa, la scuola rassegnata. I bambini, i ragazzi sono chiamati a crescere, a diventare adulti. Magari un po’ meglio di quelli che hanno trovato sulla loro strada. Perché scuola innanzitutto è una relazione, un legame, un rapporto tra un giovane e un adulto appassionato alla vita e alle persone che incontra.

Non uno che spiana facilmente ogni strada, ma che con pazienza, amore e autorità ti dà gli strumenti per percorrerla.

Questo articolo è una collaborazione con la rivista Credere

Credere, la rivista per vivere «la gioia del Vangelo«

Credere, la rivista per vivere «l'avventura della fede»

CREDERE è la rivista che ogni settimana ti propone storie, personaggi e rubriche per ispirare la fede nel quotidiano. Già scelta come "Rivista Ufficiale del Giubileo della Misericordia", è un giornale ricco di contenuti per lo spirito, con tante testimonianze di famosi e gente comune e i gesti e le parole di Papa Francesco, più vicini che mai.

Scopri la rivista e abbonati »

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo