«Ognuno ha i suoi cantanti preferiti… la mia era Lei. Riposa in Pace meravigliosa Ornella, la tua voce, la tua personalità, la tua luce, non ci lasceranno mai. Unica» scrive Laura Pausini; e ancora, «Ciao mitica Ornella grazie per questa interpretazione per la voce per l'ironia costante», le parole di Vasco Rossi in una storia sulle note di Ogni volta. «Ciao Ornella voce indelebile dell'arte, della vita» commenta Giorgia. «Ciao Ornella ci mancherai tanto» scrive Eros Ramazzotti. «Immensa Ornella, conoscerti ed esserti amica, parlare con te, ascoltarti, è stato un grande privilegio. Lasci un vuoto incolmabile. Ma anche un’eredità artistica e umana inestimabili. Ti voglio bene. Buon viaggio nella Luce cosmica, buon ritorno a casa, tra le stelle» Elisa. «Addio adorata Ornella, mi mancherai tanto» l’addio sui social di Mara Venier. «Tesora mia adorata» il tweet di Luciana Litizzetto. «Non sono in grado di dire niente. Sono senza parole e non ero pronto a tutto questo» la reazione di Fabio Fazio. «Non mi pare possibile. Non riesco a dire proprio niente». Annalisa presa in contropiede ha aggiunto: «È stata un'orrenda sorpresa, mi dispiace immensamente. Ornella era immensa con tutte le sue manifestazioni artistiche e umane. Le mando un abbraccio, spero che le arrivi». Per Simona Ventura era «la più grande, un dispiacere immenso. La tua musica resterà nel nostro cuore per sempre».

Emma Dante in scena in questi giorni al teatro Grassi di Milano con L’Angelo del Focolare sottolinea: «Mi aveva promesso che sarebbe venuta a vedere il mio nuovo spettacolo a Milano. L'aspettavo con emozione. Ho appreso la notizia della sua morte da una cara amica mia e sua che sconvolta mi ha chiamato, Ornella è morta e un pezzo della nostra vita se ne va con lei. Con lei se ne va la sua voce, la sua ironia, la sua curiosità, la sua sfacciataggine, il suo modo canzonatorio di interpretare le canzoni, la sua melodia, la sua bellezza e la sua passione per la musica, per i giovani, per le novità. ci mancherai moltissimo, Ornella. Moltissimo».

Ornella Vanoni si è spenta la sera del 21 novembre per un malore improvviso nella sua abitazione a Milano. La cantante aveva 91 anni compiuti lo scorso 22 settembre ma già da tempo era un vero mito, rinato ultimamente grazie alla sua presenza fissa nelle domeniche di Che tempo che fa, dove esprimeva la sua simpatia, la sua intelligenza, il carattere libero e la bellezza che l'avevano sempre contraddistinta, senza freni. Un mito è sempre stata infatti e non perché fosse un'irraggiungibile figura avvolta nel mistero, ma proprio per la sua capacità di essere presente sulla scena da poco meno di settant'anni con la sua pirotecnica personalità, la sua classe d'artista e una incredibile carriera così ricca di incontri con personaggi formidabili da sembrare un romanzo.

Non è un caso che sia stata fino all'ultimo giorno una ricercatissima ospite dei programmi televisivi, per gli aneddoti che raccontava, per la sua imprevedibilità e la totale indifferenza nei confronti del politicamente corretto e delle regole del galateo televisivo. Per il suo novantesimo compleanno si era fatta un regalo, incidendo Ti voglio con Elodie e ditonellapiaga e poi anche Diverse, un nuovo progetto discografico per BMG. Per poi realizzare con Pacifico, Vincente o perdente, un diario sentimentale più che un'autobiografia di 90 spettacolari anni di vita.

Un'avventura umana e artistica nata all'insegna della straordinarietà: lei, figlia della ricca borghesia milanese, diventa, a vent'anni, la ragazza della Mala, nell'ambiente del Piccolo, gioiello di quella Milano che viveva la stagione in cui insegnava al mondo una nuova idea di Cultura. Con grande scandalo dei bempensanti, Ornella diventa la compagna di Giorgio Strehler che, con un'intuizione geniale e la complicità di personaggi come Dario Fo, Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi e Gino Negri, le cuce addosso un repertorio entrato nella storia: "Le canzoni della Mala", opera di fini intellettuali, ma presentate come frutto di ricerca su antichi manoscritti di ballate popolari.

Nascono capolavori come Ma mi e Le mantellate. Uscita dal sodalizio con Strehler e l'ambiente del Piccolo, la Vanoni entra in contatto con la prima vera generazione di cantautori, la Scuola Genovese: nasce l'amore con Gino Paoli immortalato da una delle più belle canzoni della storia della musica italiana, Senza fine. Con Gino Paoli sono rimasti amici tutta la vita, i loro concerti insieme sono stati un grande spettacolo e un grande divertimento per l'incontro-scontro di due personalità così forti. Da quel momento, entrata nell'universo della canzone, trova un registro espressivo unico, lontano dalle convenzioni melodiche che le permette di spaziare dalle cover di Roberto Carlos, L'appuntamento a quelle della Piaf, L'albergo a ore, o di Tammy Wynette, Domani è un altro giorno fino a quell'intuizione geniale di Sergio Bardotti che le fa incidere La voglia la pazzia l'incoscienza e l'allegria con Vinicius De Moraes e Toquinho, canzoni scritte da Jobim e Chico Buarque, un album storico che ha contribuito alla popolarizzazione della musica brasiliana in Italia.

La sua sensualità e la sua eleganza raffinata contribuiscono alla creazione di un'interprete dalle caratteristiche uniche nel nostro panorama, un'artista naturalmente votata a un respiro internazionale che ha collaborato praticamente con tutti i più grandi autori e artisti italiani, Lucio Dalla e Fabrizio De Andrè compresi e che è stata anche la prima donna a vincere il Premio Tenco per il "miglior cantautore" perché nel frattempo aveva anche cominciato a scrivere le canzoni.
La prova di una creatività fuori dagli schemi tradizionali è Ornella &, un album registrato a metà degli anni '80 a New York, dopo che aveva più volte collaborato con Gerry Mulligan, con artisti del calibro di Gil Evans, Herbie Hancock, George Benson, i fratelli Michael e Randy Brecker, Ron Carter, che rappresenta un'altra pagina memorabile della discografia italiana, insieme a un canzoniere che fa parte della memoria collettiva. La grandezza di Ornella Vanoni sta nel suo essere riuscita a non perdere mai il contatto con la realtà musicale, al di là delle mode e del susseguirsi dei trend, evitando al tempo stesso il pericolo di essere soltanto un classico con una vitalità straordinaria e una consapevolezza superiore che viene da una vita memorabile. Fino all'ultimo giorno, quando si è spenta, all'improvviso nella sua casa milanese.