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Controlli di sicurezza a tappeto. Piazza San Pietro blindata per l’apertura del Giubileo. Alla cerimonia presenti sia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che il premier Matteo Renzi. La pioggia e la paura non riescono a tenere lontani i fedeli dalla Basilica e la piazza si riempie di fedeli. Papa Francesco ha celebrato Messa, nell’anniversario della chiusura del concilio Vaticano II (dichiarato ufficialmente finito da Paolo VI l'8 dicembre 1965, un mercoledì), e ne ha evocato lo spirito. Quello del buon samaritano, ha spiegato Bergoglio, «come ricordò il beato Paolo VI a conclusione del Concilio. Attraversare oggi la Porta Santa ci impegni a fare nostra la misericordia del buon samaritano».
Prima della celebrazione la lettura di alcuni brani delle quattro costituzioni conciliari (Dei verbum, Lumen gentium, Sacrosanctum concilium e Gaudium et spes) e due brani di Unitatis redintegratio e Dignitatis humanae, rispettivamente sull’ecumenismo e sulla libertà religiosa, due dei pilastri su cui insiste il pontificato di Francesco. Papa Francesco ha parlato dell'apertura della Porta Santa ricordando un'altra porta che il concilio Vaticano spalancò 50 anni fa: la porta verso il mondo, per portare a tutti la misericordia di Dio. Bergoglio ha ricordato il «primato della grazia», la «misericordia che viene prima del giudizio», la «gioia che viene dall'amore».
«La pienezza della grazia è in grado di trasformare il cuore, e lo rende capace di compiere un atto talmente grande da cambiare la storia dell’umanità. La festa dell’Immacolata Concezione esprime la grandezza dell’amore di Dio. Egli non solo è Colui che perdona il peccato, ma in Maria giunge fino a prevenire la colpa originaria, che ogni uomo porta con sé entrando in questo mondo. E’ l’amore di Dio che previene, che anticipa e che salva», ha spiegato il Papa. E se è vero che c'è sempre la tentazione del peccato, è anche vero che questo è comprensibile solo «alla luce dell’amore che perdona. Se tutto rimanesse relegato al peccato saremmo i più disperati tra le creature, mentre la promessa della vittoria dell’amore di Cristo rinchiude tutto nella misericordia del Padre». Per questo, entrare attraverso la Porta Santa, in questo anno, potrà aiutare a «crescere nella convinzione della misericordia». Si fa torto a Dio «e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia», ha detto Jorge Mario Bergoglio. Che ha invitato tutti a lasciare ogni forma di paura e di timore perché questo «non si addice a chi è amato».
Il Papa ha spronato a riprendere la spiritualità del Concilio, la spinta missionaria, la capacità di incontro con gli uomini del nostro tempo. Sulle orme del Vaticano II che fu «un incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa ad uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in sé stessa, per riprendere con entusiasmo il cammino missionario», «per andare incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nel luogo di lavoro», perché «dovunque c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del Vangelo».



