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Un massacro senza precedenti. Potrebbero essere duemila i morti nell'offensiva contro la città di Baqa e altri 16 villaggi nello Stato del Borno (Nord-est della Nigeria).
Il gruppo estremista islamico Boko Haram (nome che significa “l'educazione occidentale è peccato”) avrebbe preso il controllo del 70% della regione e conquistato anche una base militare. L'offensiva contro Baqa era stata lanciata nel primo fine settimana di gennaio, con un bilancio di almeno 100 morti accertati. Ma un secondo attacco è partito l’8 gennaio: secondo le testimonianze raccolte dalla Bbc 16 villaggi della zona sarebbero stati rasi al suolo.
La cittadina di Barqa – 10 mila abitanti – non esisterebbe più, e si parla di 2 mila vittime. Migliaia di persone si sono date alla fuga in direzione del limitrofo lago Ciad, dove sarebbero intrappolate centinaia di profughi.


Anche il Camerun nel mirino dei terroristi islamici
Se i numeri venissero confermati, si tratterebbe della strage più sanguinosa e clamorosa del gruppo, e confermerebbe una nuova escalation delle violenze di Boko Haram, non solo in Nigeria ma anche nel vicino Camerun, dove gli estremisti islamici hanno compiuto una serie di azioni di guerriglia tra la fine di dicembre e inizio gennaio.
Nell’estremo Nord del Paese africano ha attaccato un autobus (11 vittime), il villaggio di Mozogo (23 morti) e la base militare di Achigachia – con un migliaio di miliziani – respinti dall’esercito camerunense impiegando, per la prima volta, i caccia dell’Aeronautica militare.
Boko Haram, che già qualche mese fa aveva annunciato il patto di fedeltà con l’Isis del “califfo” Abu Bakr al Baghdadi, punterebbe a creare un analogo Stato islamico in terra africana.



