Lo sport azzurro è con il cuore pezzi: Matilde Lorenzi non ce l’ha fatta. La 19enne torinese, cresciuta sulle piste del Sestriere, e che in gara vestiva i colori del Centro Sportivo Esercito, oltre allo sport, amava la lettura, la cucina, e la fotografia. Ma per lo sci tricolore già era una grande promessa del futuro delle discipline veloci, e con un presente già solido ad alto livello. Infatti era stata inserita nella squadra Coppa Europa, tra le polivalenti, ovvero quelle atlete competitive in più discipline dello sci, dalla discesa libera al supergigante. 


Il colpo in faccia che la giovane si è procurata accidentalmente ieri cadendo durante un allenamento sulla pista Grawand 1 nel comprensorio Alpin Arena Senales, in Alto Adige in Val Senales, le è stato fatale. Già nel pomeriggio di lunedì i medici avevano descritto la situazione come molto critica. Matilde è morta all’ospedale di Bolzano, dove era stata ricoverata in seguito alle gravi ferite riportate, nelle primissime ore del mattino di martedì 29 ottobre. A darne il triste annuncio è stato il Ministero della Difesa, esprimendo il più profondo cordoglio per la 19enne portacolori dell’Esercito. Si unisce al dolore della famiglia, anche il presidente di Fisi, Federazione Italiana Sport Invernali, Flavio Roda che non ha parole per esprimere la tragedia che sta vivendo tutto il movimento, i suoi tecnici, gli atleti, le compagne di squadra, il Consiglio federale e tutto lo staff al completo. «Siamo in lutto, le attività di allenamento sono sospese, e si stringe ai famigliari e agli amici e tutti coloro che hanno voluto bene a Matilde e la ricorderanno per sempre», scrive l’ente sportivo in un comunicato stampa. «Non esistono parole adeguate davanti a questa tragedia. Esprimo la vicinanza di tutto lo sport italiano per la scomparsa di Matilde, con l’intento di tenerne vivo il ricordo e l’esempio promosso con il suo talento e la sua passione per lo sci». Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò.

 



La giovane atleta azzurra aveva iniziato a gareggiare da professionista nel 2020. Nel 2021 aveva esordito in Coppa Europa, arrivando 57ª nella discesa libera, e agli ultimi Mondiali juniores di Chatel, in Francia, all’inizio di quest’anno si era classificata al sesto posto in discesa libera e all’ottavo nel supergigante, battendo le colleghe più esperte come Laura Pirovano e Nicol Delago. Matilde era anche la sorella minore di quella Lucrezia già vista più volte in Coppa del Mondo in slalom e lo scorso marzo ha conquistato il titolo italiano in Super G.

Dinnanzi a un dolore così forte la sua famiglia sta vivendo un dramma a cui non vuole ancora credere. Come le sue compagne di squadra, i tecnici, la comunità del Sestriere da cui proveniva e dello sci club che l’ha cresciuta fino a consegnarla ai più alti livelli nazionali e mondiali, visto che sulle nevi dell’Alto Adige, sia stava allenando per esordire in Coppa del Mondo. Un dramma a cui l’Italia intera non vuole ancora credere.