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Chissà perché se si parla di famiglia il tema è sempre quello della povertà. Come se la famiglia non fosse un valore a prescindere e quindi da tutelare ricca o povera che sia. Ma così è per la politica italiana. Il premier Gentiloni questa mattina all’apertura della misconosciuta Conferenza sulla famiglia (per ora la stampa nazionale preferisce non nominarla se non per le polemiche riguardanti le famiglie arcobaleno che non sono state invitate), ha promesso una misura per la lotta alla povertà nella prossima manovra: «Da gennaio il reddito di inclusione sarà uno strumento importante nella lotta alla povertà e nella prossima legge di bilancio puntiamo ad arricchirlo ma certo è stato fatto un passo avanti nella giusta direzione». E il ministro Padoan ha ricordato che «per la prima volta l'Italia si è dotata della “legge delega sulla povertà”, strumento dotato di risorse ancora insufficienti. Vedremo, negli ambiti molto ristretti della legge di bilancio, in che modo questi vincoli possano essere allentati».
Questo è quello che per ora offre il Governo. Nessuna apertura o accenno al “fattore famiglia”, a quella proposta di equità fiscale che sosterrebbe davvero tutte le famiglie.
D’altronde durante questa prima giornata si chiede realismo e si consiglia di sperare solo in quello che si può effettivamente avere. «Credo che a mano a mano che usciamo dalla fase più dura della crisi economica potremo fare progetti più ambiziosi per sostenere le famiglie anche se c'è stato un sforzo degli ultimi governi. Di tutto abbiamo bisogno tranne di un conflitto generazionale. Ma un patto intergenerazionale non si fa ai tavoli del governo ma valorizzando il ruolo delle famiglie» ha continuato Gentiloni. Il premier ha poi evidenziato che in questi anni di crisi la famiglia ha spesso fatto da supplente allo Stato: «Negli ultimi 10 anni la tenuta del nostro sistema paese è stata assicurata da alcuni pilastri fondamentali e tra questi certo dalle nostre famiglie. Quella trama dei decenni del dopo-guerra di una comunità che aveva punti di riferimenti nella famiglia e anche in diversi corpi sociali si è andata scemando e la famiglia è stato ancoraggio fondamentale... un fattore fondamentale di coesione».
ha invitato anche a limitare nei giusti confini la funzione di supplenza della famiglia «un pizzico di supplenza è anche benefico ma dobbiamo irrobustire le politiche pubbliche». Tra le misure degli ultimi governi, ha citato il fondo per l'autosufficienza, le misure per «migliorare le condizioni per chi fa dei figli nel lavoro», i congedi parentali, l'intervento contro «lo scandalo delle dimissioni in bianco».
«Intervento decisamente lucido quello del presidente »: è il commento di Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari. «Sappiamo tutti però che se non si aiuta la famiglia, questo Paese muore. Dal premier e dal governo, oltre a belle parole, ci aspettiamo immediate misure già in questa legge di stabilità. Forse è davvero l'ultima possibilità per la vita delle famiglie e per la credibilità della politica italiana».



