Da quasi un anno nostra figlia Noemi di 15 anni frequenta un ragazzo di poco più grande e ne è innamoratissima. A noi lui non piace proprio, per frequentazioni e modo di vivere. Riteniamo che sia pericoloso. Lei, però, è sorda a ogni richiamo e, se interveniamo, si scatena la rabbia. Ci dice che da quando sta con lei è migliorato nei comportamenti e a scuola. Noi, però, siamo preoccupati e vorremmo intervenire in modo più deciso, ma abbiamo paura di provocare una rottura.

MARCO E KATIA

Potete fare poco, se intendete intervenire per proibire. La proibizione finisce per rafforzare il legame. D’altra parte, si capisce bene la fatica e il senso di impotenza. I primi innamoramenti possono essere potenti e duraturi se rispondono alle esigenze profonde di un adolescente, alla ricerca di esistere nella mente di qualcuno che non siano i genitori. Gli affetti dell’infanzia non bastano più, c’è bisogno di prendere le distanze dai legami infantili, che non vengono rinnegati, ma assumono una forma più adulta.

Quando la scoperta di nuovi sentimenti, che fanno sentire accolti e desiderati in modo speciale da un coetaneo, si incontra con un bisogno profondo di sicurezza e valorizzazione, nascono questi legami di innamoramento fortissimi sui quali è difficile per i genitori avanzare riserve. Papà e mamma vengono accusati di non capire, di essere possessivi, di far valere le loro regole. Ciò avviene soprattutto quando nell’infanzia c’è stato troppo o troppo poco affetto. Il primo caso è, ad esempio, quello di alcuni maschi che passano da legami amorosi intensi con la madre a legami altrettanto esclusivi con una ragazza. Ne nascono relazioni soffocanti che isolano dalle amicizie e allontanano dallo sport e dai gruppi. Nel secondo caso, invece, si tratta di assenze significative da parte di uno o entrambi i genitori sul piano affettivo. Ad esempio, è il caso di chi ha avuto una prima infanzia deprivata o di quelle ragazze che scontano la presenza-assenza di un padre amato e desiderato, ma scostante e inaccessibile.

Quando un figlio o una figlia si innamorano così intensamente, le parole dei genitori possono poco per allentare o sciogliere il legame. Più utile è, invece, una posizione che aiuti i ragazzi a capire cosa stanno vivendo, in modo da convincersi che una relazione non può essere la risposta a tutte le loro esigenze affettive. Meglio evitare il braccio di ferro in cui nessuno vince o il controllo esasperato che non impedisce certe eventualità, tra cui rapporti sessuali, e finisce per spingere il figlio a ingannare il genitore. Piuttosto, va tenuta aperta la comunicazione che, con la comprensione di quello che l’adolescentesta provando, aiuti a sviluppare un po’di senso critico. E magari a stabilire di comune accordo alcune regole sui tempi e i modi della relazione. Non è detto che saranno sempre rispettate, mail negoziato finisce per essere vincente».