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Mamma, domani entro alle nove, e fa vedere il diario con su scritto: “Domani causa assenza dell’insegnante e vista l’impossibilità di sostituirla la classe entrerà alle nove”. Altro scenario altra situazione: “Ciao cosa hai fatto di bello oggi a scuola? Niente mancava la maestra e siamo stati smistati nelle altre classi”! Solo due esempi che però fanno parte della storia scolastica di tante famiglie. Quando però la situazione inizia a ripetersi con una certa sistematicità ci preoccupa, ci si fanno domande che poi diventano telefonate alle altre mamme e poi diventano lettere al dirigente scolastico. E’ una realtà che il dirigente ogni giorno debba fare salti mortali per non lasciare classi scoperte con relativi ragazzi a zonzo per i corridoi.
Il problema però impone alcune riflessioni: gli insegnanti sono esseri umani e, come tutti i lavoratori, hanno il diritto di curarsi quando stanno male, o di prendere quei permessi previsti dal loro contratto di lavoro. Ma diversamente da altri lavoratori un professore quando è assente fa rumore! Il problema reale però è capire quando l’assenza, seppur giustificata si ripete con sistematicità sospetta o quando vi è un abusare di permessi, legati magari alla famosa legge 104. Il preside in questi casi si vede impotente, con le mani legate e il telefono che squilla in continuazione. Il problema quindi del professore fantasma c’è e non va negato, ma non va generalizzato. Ha sicuramente costi molto alti per tutti, in primis per lo Stato, ma soprattutto per lo studente, in termini di opportunità, conoscenze e competenze perse e che, a seconda del grado di istruzione frequentato, si rivelerà a volte fatale per il successo scolastico l’amore per lo studio e la cultura.
Sono situazioni incresciose, che gettano una luce d’ombra su tutti portando a generalizzare sulla scarsa etica e sul senso di responsabilità dell’intera categoria dei professori; per dirla in parole povere a fare di tutta un’erba un fascio. In ultimo tutto ciò spesso comporta la perdita di riconoscimento sociale per l’intera istituzione scolastica. Ma la serietà andrebbe anche richiesta a quei medici che, a volte con troppa facilità, rilasciano i certificati. Certificati che possono essere contestati solo attraverso le visite fiscali, anche queste spesso eludibili per mancanza di personale, per i costi o perché fatte a campione. In questo contesto, per la maggioranza degli insegnanti che invece tutti i giorni è dietro alla cattedra, diventa a volte difficile spiegare e soprattutto trasmettere il senso del dovere e della legalità che altri adulti hanno dimenticato.



