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GRASSI ED EMICRANIA: SOTTO ACCUSA IL TESSUTO ADIPOSO
Nelle adipochine, molecole prodotte e secrete dal tessuto adiposo, si nasconderebbe una delle cause dell’emicrania cronica. A far luce su questo meccanismo è un recente studio dell’ospedale Molinette di Torino, che ha mostrato come questo disturbo invalidante sia spesso collegato a una maggiore concentrazione nel sangue di adiponectina e resistina, due adipochine i cui recettori sono localizzati in diverse aree cerebrali coinvolte nella regolazione del dolore e della cefalea. La stessa ricerca suggerisce che il paziente affetto da emicrania cronica, oltre alla cefalea, possa presentare un’alterazione di numerose altre funzioni, quali la risposta immunitaria e quella all’insulina, aprendo la strada a nuove strategie terapeutiche.
ELIMINIAMO LA PLASTICA
Già collegato a obesità, infertilità e malattie cardiache, il bisfenolo A – una sostanza chimica utilizzata nella produzione di imballaggi, articoli da cucina e materiali a contatto con alimenti – sembra anche contribuire all’insorgere dell’emicrania. A mettere sotto accusa l’abitudine di bere da bottiglie o bicchieri di plastica è uno studio dell’Università del Kansas, che suggerisce cautela a chi soffre di cefalee ricorrenti.
POCA VITAMINA D
Secondo una ricerca finlandese, la carenza di vitamina D potrebbe aumentare il rischio di cefalea cronica negli uomini di mezza età e negli anziani. Oltre ai classici integratori, la scelta migliore per farne scorta è l’esposizione alle radiazioni solari: in genere, è sufficiente una passeggiata quotidiana di circa venti o trenta minuti all’aria aperta, nelle ore centrali del giorno, con braccia e gambe scoperte nella bella stagione.
OCCHIO ALLA POSTURA
Il mal di testa ricorrente può essere favorito da vizi di postura, soprattutto a livello del collo, che oggi sono diffusi a causa dell’uso massiccio di smartphone, tablet e computer. Il tratto cervicale si incurva per diverso tempo e questo, a lungo andare, provoca dolori ossei e cefalea. Tuttavia, va ricordato che l’emicrania è collegata a una predisposizione biologica, spesso ereditaria, del sistema nervoso: fattori interni o esterni possono funzionare da detonatori della singola crisi, ma non vanno considerati come la causa primaria della sindrome.



