Numeri che testimoniano una tragedia senza fine. Sono quelli del “Terzo Rapporto sulla protezione internazione in Italia 2016” realizzato da Anci, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e dal Servizio centrale dello Sprar, in collaborazione con l'Unhcr,  che fotografa la situazione dei migranti. Nei primi 10 mesi del 2016 sono stati 4.899 i migranti morti nel tentativo di raggiungere l'Europa; di questi 3.654 hanno la perso vita nel Mediterraneo. Nel 2015 sono state 65 milioni le persone che hanno lasciato il loro Paese. Tra di essi 21,3 milioni i rifugiati, 40,8 milioni gli sfollati interni e 3,2 milioni i richiedenti asilo. Lo studio ha calcolato un ammontare di circa 34mila persone al giorno che nel 2015 sono state costrette a fuggire dalle proprie case per l'acuirsi di conflitti e di situazioni di crisi, vale a dire una media di 24 al minuto. Nel nostro Paese nei primi 10 mesi  gli arrivi sono stati 159.432,  con un incremento del 13% rispetto al 2015. La maggioranza è ospitata in Lombardia, il 16%, il Veneto accoglie il 9,9%, in Piemonte si trova il 9,1%  mentre in Campania 9%. La maggior parte dei migranti residenti è invece in Sicilia  45,8%, seguono Puglia 23,5,% Calabria 13,6% e Lazio col 10 % %
 

Lo studio ha contato poi, nello scorso anno, 1 milione e 393.350 domande di protezione internazionale nell'Ue, ambito che vede la Germania primeggiare con 476.620 istanze presentate (il 36% del totale), seguita da Ungheria, Svezia, Austria e Italia. Questi ultimi 5 paesi raccolgono tutti insieme il 74,8% delle domande presentate nel Vecchio Continente. Nel 2015 il 98% dei rifugiati ha trovato ospitalità soprattutto in paesi in via di sviluppo: a guidare la classifica la Turchia, con 2,5 milioni, seguita da Pakistan (1,6 milioni), Libano (1,1 milioni), Iran (979mila) e Etiopia (736mila). I principali paesi di origine dei migranti sono stati la Siria (4,9 milioni), l'Afghanistan (2,7 milioni), e la Somalia (1,1). Nel rapporto si sollecitano i Paesi Ue ad «ampliare i canali umanitari in ingresso nell'Ue, anche attraverso il rilascio di visti da richiedere alle ambasciate dei Paesi di transito e origine». Il direttore generale della Fondazione Migrantes, monsignor Giancarlo Perego, ha parlato della situazione dei minori non accompagnati, «ambito numericamente quasi raddoppiato nel 2016 rispetto al 2015, che vede un'accoglienza fatta ancora in strutture straordinarie (12mila su 14mila)». Un altro dato sugli sbarchi lo ha fornito il capo del Dipartimento immigrazione del Viminale Mario Morcone: rispetto all'anno scorso i migranti giunti sulle coste italiane sono aumentati del 16,4% e nei prossimi giorni il loro numero supererà la cifra record dei 170mila del 2014. A questo punto, ha annunciato, «viaggiamo verso le 200mila persone, un numero che se fosse supportato dagli 8mila sindaci non creerebbe alcun problema sul territorio».