Da un po’ di tempo in Tv compare una pubblicità di un profumo con una donna, vista da dietro, che cammina con fare sinuoso: praticamente è nuda. Non sono bigotta né moralista, tanto meno accetto la censura preventiva. È solo una questione di buon gusto, di rispetto, e di salvaguardia dei minori nelle fasce orarie cosiddette protette. Ma non esiste un comitato di controllo fatto dagli stessi pubblicitari? Come donna mi sento offesa d’essere considerata un “oggetto”. Come mamma sono sollevata perché ho già gli grandi, ma come nonna mi preoccupo per i nipotini. Che razza di mondo li attende? In giro c’è già tanta violenza sessuale: è proprio il caso di mandare in onda queste pubblicità? Certi prodotti andrebbero boicottati! Forse, andrebbero toccati nella tasca: ciò sarebbe più efficace che invocare il buonsenso!
TINA
Ormai l’erotismo è diffuso dappertutto, e la pubblicità che sfrutta la donna come “oggetto sessuale” per vendere qualsiasi prodotto, non fa altro che aggravare la situazione. È giusto reagire a una società volgare che banalizza il sesso, instillando nei giovani un permissivismo deleterio. Non basta, però, giocare solo in difesa. Occorre offrire ai gli altri modelli di vita improntati a forti valori.
TINA
Ormai l’erotismo è diffuso dappertutto, e la pubblicità che sfrutta la donna come “oggetto sessuale” per vendere qualsiasi prodotto, non fa altro che aggravare la situazione. È giusto reagire a una società volgare che banalizza il sesso, instillando nei giovani un permissivismo deleterio. Non basta, però, giocare solo in difesa. Occorre offrire ai gli altri modelli di vita improntati a forti valori.


