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Al momento non è previsto alcun obbligo per il vaccino anticovid, di cui il 27 dicembre si è cominciata la prima tranche di somministrazioni al personale sanitario: la scelta di sottoporsi alla vaccinazione è volontaria. Ma non è, non del tutto, una scelta solo individuale: il vaccino è, infatti, un rimedio preventivo, l’unico al momento in grado di contrastare la diffusione della pandemia da Sars-Cov-2, che non agisce soltanto direttamente sul singolo che vaccinandosi tutela sé stesso, ma anche sulla collettività: più persone si vaccinano, prima si ottiene la cosiddetta immunità di gregge, che limita la trasmissione del virus. Se però la campagna vaccinale ottenesse scarsa adesione, l’immunità della comunità non si raggiungerebbe e lo scopo, collettivo, di contrastare la trasmissione del virus verrebbe meno. Ecco perché il tema dell’obbligo, pur non direttamente sul tavolo di chi governa, in questi giorni tiene banco, reso più acceso da alcune voci che vorrebbero i dipendenti delle Rsa poco propensi ad aderire alla vaccinazione.
SI PUÒ IMPORRE L'IMMUNIZZAZIONE PER LEGGE?
La possibilità di istituire eventualmente un obbligo vaccinale trova fondamento nella Costituzione. Se è vero, infatti, che viviamo in un’epoca in cui il dibattito si concentra sui «diritti inviolabili», è vero che tendiamo a dimenticare - come ci ricordava un’intervista recente A FC a proposito di risorse ambientali Giovanni Maria Flick – che la nostra Costituzione prevede per essi il contraltare necessario dei «doveri inderogabili». Ogni diritto di ciascuno trova il proprio limite nel diritto altrui: lo ha spiegato in un recente discorso Sergio Mattarella, in tema del rispetto delle norme di precauzione sanitaria e della “libertà” invocata come scusa per violarle, dicendo che non «esiste un diritto di far ammalare gli altri». All’articolo 32 della Costituzione leggiamo: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge». La possibilità di intervenire con legge per istituire un obbligo è già lì.
CHE COSA DICE LA CORTE COSTITUZIONALE
Sul tema dell’obbligo vaccinale la Corte costituzionale è più volte intervenuta, l’ultima volta con la sentenza n.°5 del 2018, ribadendo: «che la legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione: se il trattamento è diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri; se si prevede che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che è obbligato, salvo che per quelle sole conseguenze che appaiano normali e, pertanto, tollerabili; e se, nell'ipotesi di danno ulteriore, sia prevista comunque la corresponsione di una equa indennità in favore del danneggiato». A proposito di quel «con legge», nella stessa sentenza, ha precisato che anche il decreto-legge, con le sue caratteristiche di necessità e urgenza, è strumento adatto allo scopo se si tratta di contrastare un’epidemia.
AL LAVORO O IN AEREO
Il principio di base dell’obbligo, ha spiegato in questi giorni all’Ansa, Amedeo Santosuosso, professore di diritto, scienza e nuove tecnologie presso l'Università di Pavia, è che «ognuno è libero di fare ciò che vuole, a patto di non arrecare danno agli altri. I medici che non vogliono essere vaccinati contro il Covid, possono rimanere liberi di non vaccinarsi ma non possono esporre gli altri a rischio, lavorando a contatto con persone deboli. Il loro datore di lavoro può non essere obbligato a farli lavorare». Il principio può valere «per tutti coloro che lavorano a contatto con il pubblico, come ad esempio gli insegnanti nella scuola». Quando si parla di obbligo, non si parla di coazione fisica (come nel caso del Trattamento sanitario obbligatorio), cioè di obbligare fisicamente qualcuno, ma di un’obbligatorietà che «può scattare come conseguenza indiretta del non volersi fare vaccinare per una pura questione ideologica». Qualcosa del tipo: se non sei vaccinato, non ti costringo a farlo con la forza, ma alcune attività o possibilità ti sono precluse, anche perché un datore di lavoro è responsabile della sicurezza di tutti, lavoratori e terzi. L’ambito del lavoro non è l’unico in cui si verificano problemi connessi alla responsabilità verso terzi, questo può valere anche per esercenti e gestori: non per caso ci sono compagnie aeree che stanno valutando la possibilità di porre il certificato di vaccinazione, quando i tempi saranno maturi, come requisito all’imbarco.
MA UN MEDICO PUO ESSERE NO-VAX?
Al momento, però, al centro del dibattito ci sono soprattutto i medici e gli infermieri per cui il problema può essere anche più delicato e sfiorare la violazione deontologica se si arriva a sostenere in pubblico posizioni antiscientifiche, cosa che spiega l’apertura di un procedimento da parte dell’Ordine dei medici per iscritti che hanno espresso posizioni no-vax. E anche la posizione drastica di Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive 3 all’ospedale Sacco e ordinario di Malattie infettive alla Statale di Milano, che considera per i suoi colleghi la vaccinazione un obbligo se non formale morale e deontologico: «Chi non si vaccina in ambito sanitario», ha ripetuto più volte, «deve interrogarsi rispetto al lavoro che fa: per chi fa il nostro mestiere l’esitazione o il rifiuto dei vaccini in generale e di questo in particolare è incompatibile con il ruolo. Chi ha queste posizioni deve cambiare mestiere».
SI PUÒ IMPORRE L'IMMUNIZZAZIONE PER LEGGE?
La possibilità di istituire eventualmente un obbligo vaccinale trova fondamento nella Costituzione. Se è vero, infatti, che viviamo in un’epoca in cui il dibattito si concentra sui «diritti inviolabili», è vero che tendiamo a dimenticare - come ci ricordava un’intervista recente A FC a proposito di risorse ambientali Giovanni Maria Flick – che la nostra Costituzione prevede per essi il contraltare necessario dei «doveri inderogabili». Ogni diritto di ciascuno trova il proprio limite nel diritto altrui: lo ha spiegato in un recente discorso Sergio Mattarella, in tema del rispetto delle norme di precauzione sanitaria e della “libertà” invocata come scusa per violarle, dicendo che non «esiste un diritto di far ammalare gli altri». All’articolo 32 della Costituzione leggiamo: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge». La possibilità di intervenire con legge per istituire un obbligo è già lì.
CHE COSA DICE LA CORTE COSTITUZIONALE
Sul tema dell’obbligo vaccinale la Corte costituzionale è più volte intervenuta, l’ultima volta con la sentenza n.°5 del 2018, ribadendo: «che la legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione: se il trattamento è diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri; se si prevede che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che è obbligato, salvo che per quelle sole conseguenze che appaiano normali e, pertanto, tollerabili; e se, nell'ipotesi di danno ulteriore, sia prevista comunque la corresponsione di una equa indennità in favore del danneggiato». A proposito di quel «con legge», nella stessa sentenza, ha precisato che anche il decreto-legge, con le sue caratteristiche di necessità e urgenza, è strumento adatto allo scopo se si tratta di contrastare un’epidemia.
AL LAVORO O IN AEREO
Il principio di base dell’obbligo, ha spiegato in questi giorni all’Ansa, Amedeo Santosuosso, professore di diritto, scienza e nuove tecnologie presso l'Università di Pavia, è che «ognuno è libero di fare ciò che vuole, a patto di non arrecare danno agli altri. I medici che non vogliono essere vaccinati contro il Covid, possono rimanere liberi di non vaccinarsi ma non possono esporre gli altri a rischio, lavorando a contatto con persone deboli. Il loro datore di lavoro può non essere obbligato a farli lavorare». Il principio può valere «per tutti coloro che lavorano a contatto con il pubblico, come ad esempio gli insegnanti nella scuola». Quando si parla di obbligo, non si parla di coazione fisica (come nel caso del Trattamento sanitario obbligatorio), cioè di obbligare fisicamente qualcuno, ma di un’obbligatorietà che «può scattare come conseguenza indiretta del non volersi fare vaccinare per una pura questione ideologica». Qualcosa del tipo: se non sei vaccinato, non ti costringo a farlo con la forza, ma alcune attività o possibilità ti sono precluse, anche perché un datore di lavoro è responsabile della sicurezza di tutti, lavoratori e terzi. L’ambito del lavoro non è l’unico in cui si verificano problemi connessi alla responsabilità verso terzi, questo può valere anche per esercenti e gestori: non per caso ci sono compagnie aeree che stanno valutando la possibilità di porre il certificato di vaccinazione, quando i tempi saranno maturi, come requisito all’imbarco.
MA UN MEDICO PUO ESSERE NO-VAX?
Al momento, però, al centro del dibattito ci sono soprattutto i medici e gli infermieri per cui il problema può essere anche più delicato e sfiorare la violazione deontologica se si arriva a sostenere in pubblico posizioni antiscientifiche, cosa che spiega l’apertura di un procedimento da parte dell’Ordine dei medici per iscritti che hanno espresso posizioni no-vax. E anche la posizione drastica di Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive 3 all’ospedale Sacco e ordinario di Malattie infettive alla Statale di Milano, che considera per i suoi colleghi la vaccinazione un obbligo se non formale morale e deontologico: «Chi non si vaccina in ambito sanitario», ha ripetuto più volte, «deve interrogarsi rispetto al lavoro che fa: per chi fa il nostro mestiere l’esitazione o il rifiuto dei vaccini in generale e di questo in particolare è incompatibile con il ruolo. Chi ha queste posizioni deve cambiare mestiere».




