Un conclave velocissimo, che ha dato alla Chiesa un nuovo Papa, ai cristiani un padre, a chi soffre una speranza. E soffrono i cristiani di Terra Santa, stremati da 19 mesi di guerra. Padre Ibrahim Faltas ,vicario della Custodia di Terra Santa ricorda quanto Francesco sia stato vicino alla popolazione e le attese rispetto a Leone XIV.

Cosa si aspetta la Chiesa di terra santa dal nuovo Papa?
«Leone XIV era già nella mente di Dio che ha  donato al suo popolo un Pastore buono. È un figlio di Sant' Agostino ed è un uomo di pace, saggio e colto. Le prime parole del suo ministero ci hanno presentato un Papa dallo stile semplice e attento, disponibile e generoso. Durante il suo primo Regina Coeli  si è rivolto ai potenti della terra e più volte ha detto: "Mai più la guerra!", lo ha chiesto per tutte le guerre, in Ucraina e a Gaza. Ha chiesto con forza di far entrare gli aiuti umanitari e di liberare gli ostaggi. È stato un appello forte alla pace, nel nome della verità e della giustizia.  Leone XIV ha gioito per la pace fra Pakistan e India e prega perché la pace si impadronisca del mondo intero. Papa Francesco ha tracciato una strada che Leone XIV certamente continuerà a percorrere con uno stile personale e diverso ma con gli stessi valori. È quello che il mondo intero si aspetta dal Santo Padre. In Terra Santa la guerra ha portato morte e distruzione, la guerra continua sulla sua strada disumana della violenza. Chi è sopravvissuto a più di diciannove mesi di guerra sta morendo di fame. Sono certo che Leone XIV farà sentire ancora la sua voce e agirà con il cuore di padre per difendere  l'umanità ferita, martoriata e umiliata. Se lo aspettano tutti i fedeli cristiani e i fedeli delle altre religioni che hanno apprezzato e stimato Papa Francesco. Leone XIV non li deluderà, già nei primi giorni abbiamo apprezzato la sua disponibilità e la sua sensibilità!».

 
Cosa è stata la presenza di Francesco per la Terra Santa in questi 12 anni?
«La presenza spirituale di Papa Francesco è stata forte e importante per tutta la Chiesa universale. La sua presenza e la sua vicinanza alla Terra Santa sono state concrete e attente fin dagli inizi del suo Pontificato. Ha sempre lavorato e pregato per la pace nel mondo, in modo particolare per la pace in Terra Santa. A maggio 2014, durante il suo viaggio apostolico, cercò di far incontrare i presidenti di Israele e Palestina, non riuscì nel suo intento e li invitò un mese dopo in Vaticano per un incontro di pace e per piantare insieme un ulivo. Durante lo stesso viaggio, sconvolgendo programma e protocollo, si fermò a pregare al muro di separazione e quella mano poggiata sul cemento, che divideva e non costruiva, era la carezza alla sofferenza della gente. Con frequenza quotidiana, anche dal Policlinico Gemelli ha chiamato fino al suo ultimo giorno la parrocchia di Gaza come un padre preoccupato per i figli in difficoltà. Il Santo Padre ha offerto le sue sofferenze per la pace, ha donato al mondo amore, cura, attenzione alla Terra Santa e al mondo intero».


Papa Francesco chiamava tutti i giorni o quasi la parrocchia di Gaza per dare sostegno. In che forma i cristiani sperano in una vicinanza del nuovo Papa? 
«La telefonata quasi quotidiana del Santo Padre è stata un forte sostegno alla comunità della parrocchia di Gaza per diciotto mesi. Papa Francesco è stato sempre forte difensore dei deboli, degli indifesi, degli innocenti, degli ultimi. La concretezza di un gesto comune e continuo ha dato forza alla comunità cristiana di Gaza e non solo a loro. La gente di Gaza ha sentito di avere nel Papa un riferimento importante e deciso. Nessuno dei potenti del mondo ha fatto questo per loro. Leone XIV avrà Papa Francesco come esempio e modello e andrà avanti sulla strada della pace che è possibile in Terra Santa e in tutto il mondo. Papa Francesco lo aiuterà dal Paradiso!».

Che messaggio viene dalla Chiesa di Gerusalemme a quella di Roma?
«La Chiesa di Gerusalemme rappresenta la Chiesa universale, non solo la Terra  Santa perché "tutti qui siamo nati". In questo momento storico, la mancanza di Papa Francesco ci ha fatto sentire più soli ma lo Spirito Santo è stato veloce e deciso nel donarci presto un Buon Pastore. Rileggendo l'enciclica Fratelli tutti e riascoltando il grido: "Todos, todos, todos!" la solitudine e la tristezza sono scomparsi con le prime parole di Leone XIV. Il Santo Padre sarà la nostra guida sicura e Papa Francesco ci proteggerà con più forza e con più amore di sempre dal Paradiso. Possiamo e dobbiamo ringraziare Dio per averci dato Papa Francesco e Papa Leone XIV, due Padri buoni e saggi per il popolo di Dio!».