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Mercoledì era partito bene il vertice di Hanoi fra il presidente americano Trump e il leader norcoreano KIm Jong Un. Ma dopo i sorrisi, le strette di mano e una cena con un menu di cinque portate della raffinata cucina vietnamita sono cominciati i problemi. Così giovedì mattina il vertice è finito bruscamente in anticipo, senza il pranzo di lavoro (la tavola era già apparecchiata) e senza la firma di un accordo. Fra Trump e Kim sono emerse le incomprensioni, così a un certo Trump si è alzato dal tavolo e i due leader hanno raggiunto le loro automobili.
Poco dopo un comunicato ufficiale della Casa Bianca spiegava che Kim e Trump "hanno avuto un incontro molto positivo e costruttivo", tuttavia "questa volta non è stato raggiunto un accordo" e in ogni caso le due delegazioni contano di incontrasi nuovamente in futuro.
Poi si è svolta la conferenza stampa di Trump, asssitito in alcuni momenti dal Segretario di Stato, MIke Pompeo. Trump ha detto che il suo legame con KIm è "molto forte", aggiungendo che però "a volte è meglio andarsene". La rottura si è avuta quando Kim ha preteso dagli Stati Uniti la cancellazione di tutte le sanzioni nei confronti della Corea del Nord.
Trump aveva investito molto su questo summit di Hanoi, nella cui preparazione si era molto impegnato MIke Pomeo. Alla vigilia e nel primo incontro con Kim, Trump avea ostentato grande ottimismo. Mike Pompeo aveva detto:."Sarà un'importante opportunità per fare progressi sugli impegni di Singapore per trasformare le relazioni, costruire una pace duratura e completare la denuclearizzazione”.
Ora invece si ricomincia tutto da capo, o quasi.



