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Dopo 738 giorni non ci sono più ostaggi israeliani vivi nelle mani di Hamas. Come concordato la scorsa settimana a Sharm el Sheikh, questa mattina Hamas ha rilasciato venti persone che aveva rapito durante l’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. Più tardi, nella giornata di oggi, saranno restituiti alle famiglie i corpi dei 28 ostaggi morti durante la prigionia. Ma si prevede che questa fase potrebbe durare alcuni giorni. Parte del processo consisterà anche nell'identificazione dei resti dei singoli ostaggi.
Contemporaneamente alla liberazione degli ostaggi, dalla prigione israeliana di Ofer, in Cisgiordania, sono stati liberati circa 2.000 detenuti palestinesi. Tra loro 250 con pesanti condanne, compreso l’ergastolo.
La liberazione degli ostaggi è avvenuta in due fasi e si è completata mentre il presidente degli Stati Uniti, atterrato questa mattina all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, arrivava alla Knesset (il parlamento israeliano) per pronunciare un discorso. Trump, artefice del piano di pace insieme a Egitto, Qatar e Turchia, è arrivato in Israele visibilmente soddisfatto. Sull’aereo, prima di atterrare, ha detto ai giornalisti che questa era “l’ottava guerra” da lui risolta. Arrivato alla Knesset ha aggiunto: "Questo è un grande giorno. La guerra è finita. È un inizio completamente nuovo, e credo che non ci sia mai stato un evento simile”.
Gli ostaggi sono stati consegnati da Hamas alla Croce Rossa, quindi all’esercito israeliano. Nella cosiddetta “piazza degli ostaggi” di Tel Aviv, teatro di manifestazioni negli ultimi due anni, almeno 65 mila persone hanno seguito sui maxi schermi le fasi del rilascio, sventolando bandiere israeliane, mostrando foto e cartelli. In molti si sono radunati anche nei pressi delle basi militari israeliane dove gli ostaggi sono stati portati dopo la liberazione.
Dopo essersi ricongiunti con le loro famiglie, gli ostaggi saranno trasportati in elicottero negli ospedali per ricevere cure mediche e sottoporsi a controlli. Le immagini dei primi ostaggi rilasciati li mostrano comunque sorridenti e in condizioni discrete.
La televisione israeliana ha mostrato Einav Zangauker, madre di Matan Zangauker, 25 anni, mentre parlava in videochiamata con suo figlio a Gaza per la prima volta da quando era stato rapito due anni fa dalla sua casa a Nir Oz, vicino al confine con Gaza. "Non c'è più guerra, è finita", gli ha detto. "Tornerai a casa!"
Il primo ministro Benjamin Netanyahu e sua moglie Sara hanno incluso un biglietto personale per gli ostaggi rilasciati nel kit di benvenuto preparato per loro. Il kit include, tra le altre cose, vestiti e oggetti personali, un computer portatile, un telefono cellulare e un tablet.
Dopo il discorso al parlamento e un incontro con le famiglie degli ostaggi, Trump raggiungerà Sharm el Sheikh, in Egitto, dove insieme al presidente Abdel Fattah el-Sisi presiederà un vertice con oltre 20 paesi (ci sarà anche l’Italia rappresentata da Giorgia Meloni) per discutere del processo di pace a Gaza. Ancora in dubbio la presenza di Netanyahu, in un primo tempo non prevista, ma ora non esclusa dai media israeliani (forse anche per possibili pressioni di Trump). Intanto nella località turistica sul Mar Rosso dei grandi cartelli mostrano Trump accanto al presidente egiziano con la frase: “Benvenuto nella terra della pace”.



