Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto dopo cinquantadue giorni di agonia, dopo essere stato ferito da due colpi di pistola sparati da un tifoso della Roma, ha paura che presto un’altra madre possa piangere un glio, com’è capitato a lei. Ha perfettamente ragione, perché nulla è cambiato dopo la morte del suo ragazzo. Come nulla è cambiato dopo tante altre morti simili. E l’elenco sarebbe lungo da fare. Onore e solidarietà alla signora Leardi, ma la violenza negli stadi è sempre stata sottovalutata. O, tutt’al più, sfruttata per beceri “passaggi radiotelevisivi” di giornalisti, politici, sociologi, psicologi e “tuttologi” in cerca di facile pubblicità. Le associazioni di tifosi che praticano veramente la non-violenza, come il nostro Inter Club Portici “22 Maggio”, non sono prese in considerazione dai mass media! Eppure, facciamo tante iniziative sportive, sociali, culturali, spirituali, ricreative e gastronomiche degne d’essere ricordate. Purtroppo, tutto ciò passa sotto silenzio.
EMILIO V. - Napoli
Nel mondo dei mass media fa più notizia un albero che cade che una foresta che cresce. Eppure, c’è tanto bene che si potrebbe raccontare sulle prime pagine dei giornali. Non è vero che il giornalismo debba essere un cinico racconto della realtà o la spettacolarizzazione di tragedie e drammi umani. Le ragioni di audience o la vendita di una copia in più non giusticano un uso distorto dell’informazione, che dovrebbe invece farci crescere in conoscenze e umanità. Per combattere la violenza negli stadi ci vuole meno ipocrisia da parte di tutti. È uno spettacolo penoso vedere gli ultrà dettare legge a società e giocatori, che si assoggettano senza dignità.
EMILIO V. - Napoli
Nel mondo dei mass media fa più notizia un albero che cade che una foresta che cresce. Eppure, c’è tanto bene che si potrebbe raccontare sulle prime pagine dei giornali. Non è vero che il giornalismo debba essere un cinico racconto della realtà o la spettacolarizzazione di tragedie e drammi umani. Le ragioni di audience o la vendita di una copia in più non giusticano un uso distorto dell’informazione, che dovrebbe invece farci crescere in conoscenze e umanità. Per combattere la violenza negli stadi ci vuole meno ipocrisia da parte di tutti. È uno spettacolo penoso vedere gli ultrà dettare legge a società e giocatori, che si assoggettano senza dignità.


