Il Vangelo di questa domenica vede al centro il comandamento dell’amore. Il dottore della Legge che interroga Gesù pone una domanda molto semplice e diretta: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Già da come è stata impostata la domanda, dovremmo soffermarci su alcuni dettagli. Il primo potrebbe sembrare scontato: perché un maestro della Legge fa una domanda riguardo la Legge? Non dovrebbe essere, lui per primo, perfetto conoscitore dei testi sacri e, quindi, della Legge? In realtà è l’evangelista stesso a fornirci il motivo di quella domanda: «Lo interrogò per metterlo alla prova». Il dottore della Legge non parla per mancanza di conoscenza, ma solo per mettere alla prova il Signore Gesù. Vi è quindi una carenza di fiducia pregiudiziale, nonostante chiami Gesù con il titolo di Maestro. Sono davvero tante le occasioni, testimoniate nei Vangeli, nelle quali il Signore viene interpellato solo e soltanto per essere messo alla prova. Nonostante questo Gesù non si arrabbia, non manifesta insofferenza per l’atteggiamento di chi ha vicino, piuttosto sfrutta questa domanda, frutto di un desiderio negativo, per educare chi gliela pone.
Rispondendo su quale sia il più grande comandamento, non solo ricorda quale sia il primo, ma lo collega col secondo, mostrando l’essenzialità del loro legame: «Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». Attraverso la sua risposta porta alla luce il legame inscindibile tra il primo e il secondo comandamento, non è possibile seguire il primo senza seguire il secondo e viceversa. L’amore per Dio implica l’amore per il prossimo e l’amore per il prossimo non si realizza senza l’amore per Dio. In questo legame inscindibile risiede la grandezza della legge dell’Amore che ci ha testimoniato Gesù. L’Amore vero e pieno è sempre in relazione a Dio e al prossimo, ecco come dobbiamo cercare di amare, questa è la novità portata da Gesù.
Se mettiamo accanto il primo e il secondo comandamento, scopriremo che i soggetti implicati nell’amore sono tre: Dio, io e il prossimo. L’amore implica tre passaggi che vanno compiuti nella loro interezza: mi devo sentir amato da Dio, devo imparare ad amare me stesso proprio perché oggetto del suo amore e devo amare il prossimo come Dio ama me. A volte noi cerchiamo di puntare l’attenzione solo su Dio, oppure ci sforziamo di amare direttamente il prossimo, dimenticandoci che questi tre passi vanno compiuti uno dopo l’altro, senza alcuna esclusione. Mi sento amato da Dio? In caso negativo, sarà difficile riuscire ad amarlo. Sono capace di rispettare la mia persona, di accettarla, di avere nei miei confronti uno sguardo di grazia e di affetto? Se non sappiamo guardare a noi stessi con questo sguardo, difficilmente potremo averlo nei confronti dei fratelli. Mi impegno ad amare gli altri, come mi educa all’amore Dio? Se la risposta è no, allora non abbiamo compreso la testimonianza di Gesù.
Dal Vangelo di questa domenica lasciamoci educare all’Amore, quello vero e pieno, che non ha altra fonte che Dio stesso. Amati amiamo!