Il Vangelo ripropone al centro la figura di Giovanni Battista. Diverse sono le caratteristiche evidenziate dal passo dell’evangelista Giovanni che ci viene proposto. Per prima cosa il Battista è colui che permette di riconoscere il Signore che ci passa accanto: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». Favorisce il volgere lo sguardo verso il Signore, ci permette di capire che è Lui il salvatore atteso, Colui che libera la vita dell’uomo dal dramma del peccato. Siamo invitati anche noi a permettere che lo sguardo di chi lo ha allontanato dal Signore, torni verso di Lui, così come chi non Lo ha mai incontrato possa fare la scoperta di conoscerlo. Non è sempre facile far sì che il prossimo riesca a voltare lo sguardo verso Gesù, non è scontato neppure per noi nei momenti di prova e difficoltà; eppure, questo è il fine della testimonianza cristiana, favorire l’incontro con il Figlio dell’uomo, mostrare la concretezza e straordinarietà del suo amore per ciascuno di noi.
In secondo luogo, Giovanni ci mostra l’importanza di riconoscere il proprio ruolo e rispettarlo, non pretendere di legare gli altri a sé, non sopravvalutare ciò che ci compete, perché certi della priorità di Gesù. Giovanni è colui che sa farsi da parte una volta compiuta la sua missione, che sa sacrificarsi per la giusta causa, arrivando al punto di perdere la propria vita. Oggigiorno è forte per tutti la tentazione di voler essere sempre al centro dell’attenzione, di essere continuamente elogiati per ciò che si fa, di confondere l’importanza del nostro impegno con l’essenzialità. Giovanni Battista è cosciente di chi è e di chi non è: «Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me». Questa consapevolezza del sé è un traguardo da raggiungere, una grazia da chiedere, per vivere appieno e nella verità la nostra vita.
Il cammino che porta alla consapevolezza del sé è lungo e necessita di lasciarsi illuminare da Colui che ci conosce prima che fossimo nel grembo materno. Scoprire il proprio ruolo, la propria vocazione e avere il coraggio di accettarli non è scontato, potrebbe accadere di vivere un’intera vita senza arrivare a questa meta. Dio ci custodisce giorno dopo giorno, ma non ci impone mai il progetto che ha pensato per noi, si tratta di un dono da accogliere, da far proprio, imparando quotidianamente a viverlo. Tutto questo permette che non ci sostituiamo a nessun altro, che troviamo la gioia piena in quello che facciamo e chi siamo.
Riconoscere il Signore per conoscersi e scoprirsi per chi si è, educati da chi ci conosce meglio di noi stessi. Il Signore non ci dona “solo” la salvezza, ma ci mostra la via per la verità, la lente che dispiega la piena consapevolezza di sé. Scoprirsi figli, figli amati, ognuno con la propria missione, ognuno con la propria singolarità, eppure tutti desiderati e cercati dall’unico Dio Padre.
Diventiamo anche noi testimoni credibili del suo amore per ogni uomo, sicuri delle grandi opere che compie nella nostra vita e di quelle ancora più grandi che può realizzare quando ci si affida completamente a Lui.